‘Thingers; Echo Proibite’ di Thina Sulas – intervista ai personaggi

Buonasera libromani tanosi,
di notte arrivo e di penna ferisco… no, dai, scherzo, niente ferite, anche perché il posto in cui vi sto per portare è bellissimo, magico e ha un’atmosfera unica nel suo genere. Immaginate, siamo in un casale, il verde ci circonda, le viti si estendono da qui all’infinito ed eccole lì, grida di bambini, risate euforiche, che mi trascinano verso un certo giardino…

 



Al lume di una candela, che presto vedrete, mi sono tuffata tra le pagine di ‘Thingers – Echo Proibite’ di Thina Sulas per incontrare Edoardo, Nina e la dolce, piccola, Lola, la grande vera protagonista del mio cuore. 

 

 

Entro sempre più dentro questo posto spettacolare mi avvicino ai tre che stanno distesi tra i fili d’erba che li circondano come in un quadro maestoso, dipinto da uno dei più grandi artisti mai conosciuti. 

 

«Ciao ragazzi, questo posto è un piccolo paradiso in terra, è così bello con tutto questo verde, la vigna… Accidenti, ma quanto è grande la Tenuta?»


«Perché non provi a chiederlo a Nina!» risponde Edo, sbeffeggiandola con una smorfia. «La prima volta che ha messo piede alla Tenuta si era persa…»
«Mi ero persa davvero!» salta su lei tutta indignata. «Quella casa sembra un museo! Con tutti quei quadri campestri, i tappeti… Insomma, ne ero rimasta incantata. Non mi sembra un reato…»
«Va bene, va bene… Non diremo a nessuno che ti eri persa giusto nella mia stanza, ok?»
«Ma… Vigliacco! Questa me la paghi, sai? Come facevo a sapere che era la tua stanza se non c’ero mai stata?!»
«Va bene, De Vreese, va bene…»


Nina lo guarda in tralice, pronta a vendicarsi in qualche modo e io temo davvero che quei due possano azzuffarsi, fino a quando sia io che Lola avremo le mani piegate sulla pancia dal gran ridere. Mi fanno così tanta tenerezza e, niente, li adoro! 

 

 

«So che non dovrei dirlo perché poi sembro davvero di parte, ma vi adoro! Però vorrei sapere ancora una cosa Nina: hai un posto preferito che possiamo condividere con i lettori?»

 

«Paradiso Belvedere…» risponde Nina, indicando la casetta sull’albero alle nostre spalle. «Io è il farabutto abbiamo trascorso diverso tempo, lassù, e non abbiamo ancora smesso…» aggiunge con tono più dolce. «Abbiamo molti ricordi carini…»

 

Annuisco convinta perché alcuni di questi ricordi li conosco anche io, in realtà li conoscono anche coloro che hanno letto il libro. Sono momenti dolci e anche di grande crescita, di un mondo, il loro, in continua espansione. Invece di sedermi accanto a loro – mi accorgo solo in questo momento di essere rimasta in piedi – faccio alcuni passi verso la casetta, ma la vocina di Lola mi blocca. Mi giro e la vedo saltare su, non ha più voglia di stare seduta, è come se un grillo le fosse saltato in mezzo ai ricci e la costringesse a muoversi su e giù per la vigna. Poi, non contenta di tutto quel movimento, si avvinghia alle braccia di Edoardo, costringendolo a seguirla.

 

«Quella piccola bambina è così veloce che quasi non la si vede muoversi: una scheggia! Le vuoi un mondo di bene, eh! Senti, devo chiedertelo, che futuro immagini per la piccola Lola?»

Nina sorride, gli occhi pieni di speranza. «Lola è il futuro! Con il caratterino che si ritrova dovrebbe riuscire più di quanto non abbia fatto io, ecco. Lei rappresenterà le nuove generazioni Thingers e io, puoi starne certa, sarò lì per sostenerla».

 

Sono certa delle parole di Nina e credo anche che scopriremo grazie ai nuovi libri di Thina cosa mai capiterà a Lola e cosa riuscirà a fare nel suo futuro. Al momento ciò che le interessa è mettere tanti bei fiorellini tra i capelli mori di Edoardo. La sento persino sussurrare che lui è la sua dolce principessa e, a quelle parole, sia io che Nina scoppiamo a ridere. Nessuno potrebbe rimanere serio con un’immagine simile davanti!

Ma ecco che, il tenero ‘principesso’ riesce a convincere Lola a lasciarlo andare e ci raggiunge nuovamente. Lola lo segue saltellante… forse le avrà promesso un enorme gelato se solo lo lascia stare un po’ con noi. Vedendola di nuovo seduta, approfitto per porre una domanda direttamente a lei.

 

«Lola, tesoro, ti hanno mai fatto assaggiare del vino? Dicono che qui se ne produca di buonissimo… chissà se è vero!»

Lola non risponde. Guarda Nina con espressione supplichevole…
«Non se ne parla, signorina!»
«Ma il signor Giovanni dice che un goccio di Chianti non ha mai ucciso nessuno!»
Edo e Nina scoppiano a ridere. «Il signor Giovanni è un adulto!»
«Beh, anche io non dimostro i miei anni! L’ho sentito dire da qualcuno…»
Edo indica proprio Nina, che volge lo sguardo al cielo.
«E comunque l’ho leccato dal tuo bicchiere, una volta…»
«Lola!»

 

Qui mi sento in difetto. «Ops, non volevo far venir fuori questo grande segreto… Lola, tranquilla, ciò che esce in questa intervista non potrà essere usato contro di te!»

Me ne esco fuori capendo subito che l’ho fatta felice perché la piccola torna a ridere, sorridente come prima. A questo punto mi rendo conto che il mio tempo sta per scadere. Perché? Perché non posso rimanere di più all’interno di un libro? Mi appresto così a chiedere prima che si troppo tardi:

«Sentite voi due, è arrivato il momento della domanda di coppia, pronti? Ditemi tre aggettivi che, secondo voi, descrivono perfettamente l’altro. Pronti? Via!»

Nina mordicchia il labbro inferiore fino a farlo sparire. Edo ridacchia nel vedere quella smorfia. 
«Nina è permalosa».
«Gni» risponde lei.
«Bellissima e intelligente» aggiunge poi.
Sul volto della ragazza si affaccia di colpo uno sguardo innamorato. «Edo è una persona in gamba… Sa essere molto dolce ed è… sensibile, ecco, e…»
«Solo tre, De Vreese».
Nina sospira. «Allora che ti trovo sexy lo tengo per me…»
Edo scuote la testa. «Forse è meglio, sì!»

 

Come avrà fatto Thina a creare questi due… è una delizia per tutti noi lettori! A proposito di autrice e autrice, batto le mani tra di loro ed esclamo: «Siete fantastici ma questo lo sapete già perché vi ho già detto un sacco di volte cosa penso di voi, ma quello che vorrei sapere ora è: il vostro rapporto con l’autrice com’è?»


«Thina conosce entrambi in modo eccezionale» risponde Nina. «Come se parti di lei si celassero dentro di noi… Le sue idee sono vive, attuali. In quanto donna, sento di essere ben compresa…»
«Concordo…» aggiunge Edo. «Thina conosce Nina e le donne di casa De Vreese in modo eccezionale e, non so come, ma ha un certo ascendente anche sulla mamma, anche se non si conoscono ancora troppo bene».

 

Mi ritrovo ad annuire, è vero, la mamma di Edo avrà modo ora di conoscere Thina e, forse, se lei vorrà, avremo modo di farlo anche noi. Sto per aggiungere una nuova domanda, quando sento Lola chiederci: «Dove sta andando il sole? È già ora di andare?»

 

La guardo e sorrido già con nostalgia. «No, tesoro, tu puoi ovviamente rimanere, sono io che devo andare, ma prima vorrei ancora porre una domanda a tua sorella, forse la più importante tra tutte. Vorrei che lanciassi un messaggio a tutti coloro che sono costretti a rispettare un codice, un mantra che affonda le sue radici nel passato, ma che ha il potere di rovinare loro il futuro. Cosa diresti a queste persone?»

 

Nina mi guarda stupita, forse non si aspettava questa domanda. La vedo soppesare le mie parole, riflettere, socchiudere gli occhi per immergersi nel suo essere per capire bene cosa dire. Ed eccola, finalmente, la sua voce: «Che responsabilità… A un certo punto, consiglierei loro di cercare di capire cosa li fa stare bene e cosa no. Se necessario, di orientarsi altrove, nel rispetto della propria personalità e intelligenza. Insomma, di usare la testa per evitare che qualcuno lo faccia al posto tuo, ecco.»

 

Credo che Nina abbia ragione, alla fine sono i sogni, i nostri obiettivi, che ci fanno sentire vivi e pronti alla vita. So che è presto, so che non vorrei, ma saluto Edo e Nina, regalo un forte abbraccio a Lola e, con la promessa di rivederci il più presto possibile, ritorno nel mio mondo, quello dove le parole hanno un significato così profondo da superare ogni confine d’inchiostro… Il tutto al lume di una candela accesa.

 

 

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