Recensione ‘The raimbow maker’ di Elena Sombre

Titolo: The raimbow maker

Autore: Elena Sombre

Genere: narrativa femminile

Caratteristiche: cartaceo – digitale – 507 pp.

Trama: Il romanzo è in forma di diario e svela rocambolesche disavventure, battibecchi, situazioni al limite del grottesco ma anche pungenti: una carrellata di buoni propositi e sentimenti segreti, di una donna comune mettendola completamente a nudo.
Chetty ha un compagno di cui si è innamorata quando entrambi erano molto giovani e adesso è tanto inserito nella routine della vita a due quanto affondato tra i cuscini del divano. Lei forse ha perso il lavoro e non riuscire a capirlo è ancora più stressante di doversi rimboccare le maniche per cercarne un altro.
Vede il suo mondo sbriciolarsi, ma quando si tocca il fondo poi bisogna per forza iniziare a risalire… non può essere tutto nero. È così che inizia la sua ricerca della felicità, ogni giornata dovrà essere dominata da un colore e lei ce lo racconta come se fossimo nella sua testa in ogni istante.
Insicura e sognatrice si trova a dover fare i conti con i desideri e la realtà, una madre troppo invadente, vicine di casa strampalate, rivalità forse infondate forse no, la proposta di un amore illegale…
E poi ha un’età da febbrone, nella quale non si riconosce, e questa forse è tra tutte la sua problematica peggiore.
Sarà facile ritrovarsi nei suoi panni alla ricerca di un arcobaleno che ci piova addosso… a cuor leggero…

 

Recensione Tanosa:

 

Buon pomeriggio miei dolci #cartivori, come state? Anzi, domanda ancora più importante e attinente al romanzo di cui vi sto per parlare, di che colore è il vostro umore oggi?

I colori, si sa, sono legati a vari significati ed emozioni. Elena Sombre, l’autrice di The Raimbow Maker, non solo unisce con un lungo filo rosso il cuore della protagonista – Chetty – con un caleidoscopio di toni e sfumature, ma ci srotola davanti agli occhi colori di cui nemmeno sapevo l’esistenza.

Un esempio?

Ditemi, voi avete mai sentito parlare del giallo mela di Paride? O del giallo-pilsner-tedesco?

Ebbene, prima di aver iniziato e concluso questo romanzo, la sottoscritta non aveva mai sentito parlare di queste tonalità ed è un vero peccato.

 

Il modo in cui Elena ne parla mi ha, dunque, intrigato parecchio e, anche se la lettura del romanzo è andata avanti con alti e bassi, la storia di Chetty è scorsa parecchio veloce, facendomi così ritrovare alla fine del romanzo in men che non si dica. Negli occhi mi sono ritrovata la miriade di colori usati dall’autrice per spiegarci le emozioni, i fatti, le azioni, i comportamenti di Chetty e degli altri personaggi incontrati e non.

Ciò che l’autrice, almeno è questo ciò che mi è arrivato, voleva farci intendere è che la vita è davvero imprevedibile. Quando lo sentiamo ripetere alla radio, in un libro, magari in un film, e alziamo le spalle col dire che tanto non è vero o che lo sapevamo già, ecco, è lì il nostro errore più grande. È come se la quotidianità, amata o meno, ci avesse già ingoiati e rigurgitati con il ruttino della buonanotte.

E invece no!

Non deve andare per forza così: ogni volta che cadiamo – Chetty ce lo insegna – ci dobbiamo rialzare e mai si devono nascondere i propri sentimenti. Se lo si fa, il colore della vita potrà solo diventare nero, un buco oscuro e profondo come la morte del nostro animale domestico può otturarci con il suo dolore…

Ogni parola o espressione che ho usato qui sopra per parlarvi di questo romanzo è stata studiata per darvi indizi, senza spoilerarvi troppo sugli avvenimenti, sulla storia di Chetty. Anzi, non sulla storia, ma sul suo cambiamento, sul suo vivere dei colori, farne propri alcuni e gettarne lontani da sé altri.

The Raimbow Maker mi ha attirato fin dalla copertina: una cascata di colori addosso al corpo di una donna in primo piano. La donna, ovviamente, è lei Chetty, la protagonista, ma ciò che mi ha colpito di più la foto con il body art che ogni lettori si trova davanti come primo impatto alla lettura. I colori sono davvero tantissimi, sono sfumati, si intrecciano, alcuni sono più chiari altri più scuri… Ciò che li accomuna è il loro essere vissuti da Chetty.

Ogni capitolo ha il titolo di un colore, ma come vi dicevo sopra, non ci sarà solamente il nome di tale colore a farvi compagnia, ma in molti di questi, Elena continuerà il nome della tonalità per farvi immergere ancora di più mondo creato da lei e dalla sua protagonista. È come se, imparando a conoscere la vita di Chetty, noi lettori fossimo portati a vedere la vita esattamente come la vede lei: con una spruzzata di colori ovunque.

 

“Le cose nere accadono sempre quando non si è preparati; io mi stringo tra le spalle come una fisarmonica chiusa, forse se riuscissi a rendermi invisibile potrei farla franca; ingannare la realtà.”

 

 

[cit. The Raimbow Maker]

 

 

 

 

Complice la prima persona e il rivolgersi direttamente al lettore, questa è una delle letture che mi ha coinvolto di più e ha fatto sì che riflettessi – a colori – sulla vita che mi circonda.

E voi, di che colore pensate di essere?

 

 

 

 

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