‘Phoenix’ di Francesca Rossini

Titolo: Phoenix – Operazione Parrot

Autore: Francesca Rossini

Genere: Thriller

Caratteristiche: formato ebook – format cartaceo – 188 pp.

Trama: 1983. Un enigmatico agente dell’intelligence americana: Clay Nathan Hobbs, nome in codice Blue Shadow, coinvolge l’infermiera Leila Lane in una rocambolesca avventura in Europa sulle tracce di un agente del kgb, Egor Vinogradov, che ha un grosso conto in sospeso con lui. La comparsa in scena dell’agente segreto Rebecca Doyle, complicherà rapporti tra i protagonisti.
Il terzetto dovrà tenere a bada i sentimenti per sventare un complotto ideato dallo spionaggio sovietico e la minaccia di conflitto atomico.

Recensione della Tana:

Attenti… guardatevi alle spalle e se vedete cose strane, scappate. Correte fino a che non sentite di essere al sicuro e mi raccomando non aiutate aitanti uomini con occhi chiari il cui nome inizia con la C. (nome in codice Blue), senza prima aver firmato un contratto per l’autoconservazione della vostra persona.
Ora, che ho detto questo, voi penserete che sia impazzita di colpo o che abbia perso la ragione (come se ci fosse differenza tra le due cose) ma in realtà sono ancora scossa dal libro thriller che ho letto per me e per voi: Phoenix – Operazione Parrot. Dico di essere scossa perché nel suo romanzo, primo di una trilogia, Francesca Rossini riesce a trasportare il lettore dentro al mondo creato per i suoi personaggi, un mondo non diverso dal nostro, pieno di spie, megalomani, corse contro il tempo e torture. Il suo è un thriller che lascerà con il fiato sospeso e che alla James Bond farà sterminio di cattivi.

Phoenix non è un’auto pubblicazione, ma una pubblicazione con casa editrice. Come dicevo poc’anzi è una trilogia ed è solo il primo volume della storia ideata da Francesca Rossini.

Parlando delle caratteristiche positive del romanzo, mi soffermo subito, sulla divisione del tempo trascorso e dei luoghi visitati tramite i personaggi, che Francesca Rossini ha scelto di usare: lo scrivere in corsivo data e luogo. Questa dicitura mi ha ricordato diversi telefilm che seguo e approvo l’uso che lei ne ha fatto proprio per dare ordine ed equilibrio alla storia. Per il lettore è importante seguire gli spostamenti dei protagonisti e così è stato possibile, nonostante il muoversi spesso di questi, riuscire a stargli dietro. Legato a questa tempistica c’è una mini nota negativa che, personalmente, mi ha impedito in alcuni punti di seguire appieno la scorrevolezza del romanzo. Dico personalmente perché non tutti siamo uguali, e quindi potrebbe essere una cosa che ho notato solo io. Sto parlando del cambio di pov improvviso all’interno dello stesso capitolo, senza preavviso. Il pov (point of view) è il punto di vista di uno dei protagonisti. Nel romanzo capita che, mentre ci si sta immedesimando nel personaggio di Clay Hobbs (la spia), tutto un tratto c’è una frase o anche più riferita all’infermiera, Leila, che poi diventerà importante per il nostro agente e la storia stessa. Ecco, in questo caso avrei usato degli stratagemmi per staccare i due pov, stratagemmi esistenti un po’ come per il tempo e il luogo cambiati durante gli spostamenti.

Come detto sopra, questa è la mia opinione e a parte questo,  come mi abbia colpito la caratterizzazione dei vari personaggi. Difatti anche il più piccolo tra questi ha la sua importanza e il lettore riesce a ricordarselo per delle caratteristiche che Francesca Rossini ha deciso di dar loro. Consiglio a chi lo leggerà di stare molto attento e fare le proprie ipotesi perché il vederle smentite o approvate, dall’autrice, aumenta la curiosità di andare avanti nella lettura.

In poche parole, Clay, agente segreto della CIA, si trova ad affrontare una nuova missione, pericolosa ma allo stesso tempo necessaria. Sarà dal risultato di questa che potrà dare un senso alla propria esistenza, fino a quel momento solitaria e alla James Bond con le donne. Clay ha una delle caratterizzazioni più importanti del romanzo e il cambiamento che se ne avverte leggendo, arricchisce solo questo personaggio. Lo arricchisce di umanità e sensibilità.

Naturalmente essendo una trilogia, una cosa molto importante, sono i punti in sospeso e la curiosità che essi destano. Nel mio caso, li stile e le scelte di Francesca Rossini hanno funzionato: ho diverse domande e curiosità all’attivo se penso a questo romanzo. Appena mi sarà possibile leggerò il seguito e ne parlerà qui, nella Tana.

Consiglio il romanzo agli amanti del thriller e dell’azione, di spie, drammaticità ma anche lieto fine. Lieto fine ancora lontano, non scontato e sicuramente non come me lo aspettavo.

 

-Hanna M.

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