‘Abitudini camaleontiche’ di Annalisa Gasparotti

Titolo: Abitudini Camaleontiche

Autore: Annalisa Gasparotti

Genere: Thriller

Caratteristiche: formato ebook e cartaceo 136 pp.

Trama: Lui e lei: due vite parallele in piena crisi di coppia. Lei metodica e razionale, lui con un animo d’artista e una losca abitudine… camaleontica. Scruteremo il protagonista in balia di uno stato mentale alterato, in cui traumi del passato, paure e pregiudizi avranno il sopravvento, portandolo a perdere il controllo di sé e finire in coma. Gli eventi travolgeranno la fidanzata, che dovrà fare i conti col lato oscuro del partner. Assisteremo all’intrecciarsi delle rispettive percezioni dell’esistenza, in un turbinio di ricordi e passioni. La stravaganza si mescolerà a poesia, arte, religiosità. Satanismo ed erotismo si sostituiranno l’uno all’altro su uno sfondo d’ironia che mette tutto in dubbio, tanto che si fatica a distinguere l’invenzione intellettiva del protagonista con la realtà. Seguiremo i loro passi fino alla fine, appurando come il vero mistero da risolvere stia nell’individuo, con l’impossibilità di coglierne appieno l’essenza e il continuo contrapporsi della realtà che appare e di quella che effettivamente è: cioè il rompicapo che, per secoli, è stato al centro del dibattito filosofico occidentale.

Recensione della Tana:

Per parlare di questo novo romanzo emergente, letto per la Tana, voglio iniziare dedicandomi alla presentazione generale della storia. La copertina si presenta solare, piena di colori e riprende ciò che poi verrà narrato all’interno del libro come abitudine camaleontica, una di quelle abitudine, nascosta o in bella vista, che ognuno di noi potrebbe avere. Scorrendo con un click pagine su pagine, ciò che si nota immediatamente è l’ordine che Annalisa Gasparotti è riuscita a donare al suo libro, anche nel formato digitale, ordine ed equilibrio. Il testo è giustificato, quindi non ci sono dislivelli di lunghezza righe, e ho apprezzato la suddivisione del testo in parti diverse a seconda del punto di vista prevalente nei capitoli successivi alla divisione. Punti di vista (pov) estremamente importanti.

Passando ora al contenuto, la prima cosa che vorrei sottolineare è la velocità con cui sono successe alcune cose. In alcuni casi si ha avuto la sensazione che le idee venute alla protagonista siano state troppo a freddo. Appena scoperto a esempio il corpo della donna abbracciata con il serpente e la mela e la candela nella testa, lei ha avuto la prontezza di prendere il diario dal comodino. Non so se tutti avrebbe agito così. Forse qualcuno avrebbe dato anche di stomaco. Mi piace il fatto che lei non sia stata descritta come la solita svenevole, in questo caso, ragazza che a volte si incontra ma d’altro canto in alcune parti mi è sembrata un po’ un automa. Sempre pronta a sapere quello che avrebbe dovuto fare… Contrariamente ho trovato le parti in cui vengono descritte le azioni, follie, sensazioni, del ragazzo in maniera più spontanea, aperta, in linea con il personaggio designato.
Forse sto dicendo questo perché tra i due, il personaggio che mi ha colpito di più, e parlo in positivo, è stato proprio il lui della situazione. Non escludo che in altre recensioni, magari, le parti siano invertite perché il lettore ha simpatizzato più per lei che per lui.

Ammetto di aver avuto tanti dubbi nel corso della lettura. Dubbi inerenti alla trama, quei dubbi che credo l’autrice volesse instaurare nel lettore proprio per farlo andare avanti e scoprire la matassa dei fili che la protagonista si è trovata a sciogliere all’improvviso. Difatti questo libro, nonostante l’interazione tra un lui e una lei, è inserito tra i libri thriller. Lo vedo bene qui per il mistero, i vuoti che la protagonista deve riempire per capire se conosce davvero o no il fidanzato, capire che cosa ha fatto nei due mesi che lei non era presente e se le cose che racconta sono realmente accadute o sono parte della sua mente… malata o sana è da decidersi nel corso della storia.

Grande balzo in avanti ha fatto il romanzo con l’epilogo. Mi piace la scioltezza con cui è stato fatto e il modo in cui ti porta alla consapevolezza della scelta di lui. Scelta condivisa da alcuni ma sicuramente condannata dai più. Credo che si potrebbe dire, a seconda dei punti, che sia stato coraggioso o debole, a scegliere di volare con le rondini.

Consiglio, ponendo fine a questa recensione, questo libro a chi ama i misteri, si sente intrigato dalle storie d’amore e dalla loro incertezza e ama fare ipotesi su ciò che sarebbe potuto accadere, sarà e non è mai stato.

 

– Hanna M.

 

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