‘La luce del caduto’ di Antonio Cinti – recensione

Il Natale si avvicina e io sto riuscendo a mantenere il mio intento di farvi scoprire alcuni libri prima del 25 di dicembre. Mi mancano esattamente due libri, vi ricordo che troverete le recensioni anche in instagram, vi lascio il profilo per seguirmi ?.

Entriamo subito nel dettaglio con il romanzo di oggi.

 

Titolo: ‘La luce del caduto

Autore: Antonio Cinti

Genere: narrativa

Casa editrice: Linee infinite edizioni

Caratteristiche: cartaceo – 728 pp.

Trama: Una giovane donna si risveglia in un letto, al centro di una stanza buia. Non ricorda il suo nome e il perché si trovi in quel luogo. L’unica emozione che prova è terrore, paura dell’immagine di un uomo e quella di un cane che, avvolti dall’aura lucente della luna, sembrano scrutarla attraverso lo schermo di alcuni monitor. Sulla città in cui vive si sta propagando un male oscuro portato da un caldo vento e da una creatura con un tatuaggio luminoso, mentre un’ombra cupa e maledetta cala su di lei costringendola ad affrontare e poi svelare un segreto che nasconde dentro il suo corpo. Il male dilaga e, mentre generazioni di uomini si gettano dai palazzi cercando di volare, il detective Clarkson combatte con se stesso e con i propri incubi perché “L’uomo senza tempo” è tornato ad uccidere.

 

Recensione Tanosa:

 

? Entriamo nella trama.

Fin dalle prima parole si viene trasportati dentro la storia che l’autore sta per narrarci, troviamo una ragazza – la stessa che viene nominata nella trama – che non ha più memoria, non sa dove si trova e soprattutto sente un terrore crescerle dentro non trovando nè dentro di sé nè all’esterno quelle parole o volti che potrebbero e dovrebbero rassicurarla. Si ritrova persa in un luogo che non conosce e il lettore ha fin da subito l’impressione che quello sia uno di quei posti in cui lei non dovrebbe assolutamente trovarsi. In balia di chi poi?

Ed è qui che compare la figura che troviamo anche nel retro copertina del romanzo, un cane che sembra scrutarla quasi riuscisse a capirla e a comprendere quello di cui ha bisogno. In casa iniziano ad accadere cose strane: chi ha messo su l’acqua per qualcosa di caldo se lei è certa di essere l’unica umana in quel momento in casa?

Sono tantissimi gli interrogativi che già nei primi capitoli mi hanno fatto arricciare la punta del naso e invogliata ad andate avanti nella lettura; ammetto che la lunghezza del romanzo mi ha un po’ portato fuori strada. Non sono solita spaventarmi della mole di un libro, se la trama mi interessa e anche ciò che vi è intorno, chi sono io per dire all’autore quando dovrebbe smettere di scrivere? Non sono certo nella sua mente e fantasia… Ma ora vi svelo il perché ho messo tanto tempo per terminare ‘La luce del caduto’: semplicemente perché le informazioni che ci sono al suo interno, sia della storia in sé per sé sia dei personaggi, sono così tante che mi sentivo ogni tanto piena delle cose che dovevo immagazinare per andare poi avanti nella lettura e avevo così bisogno di una pausa.

Quelle di cui vi parlo sono sensazioni essenziali e che non posso svelarvi per capire al meglio la storia. Niente spoiler! ?.

 

? Descrizione e Personaggi.

Ecco, quindi, che il tempo è volato e sono felice di aver fatto delle piccole pause, forse il modo di scrivere dell’autore rispetto ad altri libri letti per me (parlo soggettivamente al massimo) mi è rimasto pesante in alcuni punti chiedendomi quindi di fermarmi, darmi tempo di riposare e poi riprendere. Ovviamente come dico sempre qui si tratta di soggettività, ciò che come spiegazioni o stile per me è risultato in un certo modo, altri lettori possono aver amato all’infinito.

I personaggi sono, secondo me, il punto forza di Antonio Cinti e, nel particolare, è stato interessante entrare all’interno della loro mentalità e psicologia. Ogni movimento, azione, decisione presa, tutto è conforme a come il personaggio è stato descritto e presentato al lettore. Cynthia, Griffi, Clarkson, Clayton, questi sono alcuni dei nomi che troverete nel romanzo e di cui vi consiglio di star bene attenti.

Ricapitoliamo, il modo di trattare i personaggi dell’autore è così vivido da farli saltare fuori dal romanzo e capitare direttamente nella mente di chi legge.

La storia – parlo proprio dello srotolamento della trama – ha quella logica interna che mi piace e ha fin dall’inizio diverse capacità che poi l’autore è stato in grado di seguire e, cosa importante, di trovare lo spazio giusto per inserire il lettore dentro questo svolgimento.

 

? Le faccine delle emozioni.

Finisco la recensione e di parlarvi di questo libro, raccontandomi delle sensazioni che mi ha dato durante la lettura proprio associandole alle faccine che potete vedere esattamente sotto la copertina, in alto nell’articolo.

‘La luce del caduto’, quindi, è stato una lettura in diversi punti sorprendente e colmo di colpi di scene cose che non mi aspettavo e diverse azioni che all’inizio non capivo, non essendo entrata perfettamente dentro il ‘mondo’ che l’autore ci descrive. Ho dovuto fare diverse pause durante la lettura, essendoci alcune scene e spiegazioni (per me) pesanti, ma sono sempre tornata a stringerlo per poterlo poi finire: la curiosità era troppa!

E, infine, la mia faccina felice per aver concluso il romanzo e aver capito i punti lasciati in sospeso, aver conosciuto meglio i personaggi e aver seguito tutto il percorso che l’autore insieme ai suoi protagonisti ha intrapreso per arrivare a un epilogo che mi ha sorpreso e, come una tazza di cioccolata calda, rilassato.

 


 

 

 

 

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