Aurora Nardoni al Foligno Fantasy Festival!

 

Cara autrice, come sta andando la vita da scrittore? Pronto per il Foligno Fantasy Festival?

Ciao Giulia!
Intanto grazie per questa intervista. Be’ che dire, la mia vita da scrittrice procede nonostante i vari cambiamenti che ci sono stati dall’inizio del 2023 e che mi hanno un po’ scossa. È stato un po’ come fare
le montagne russe senza cintura di sicurezza, ma sono ancora nel vagoncino per fortuna. Al momento sto lavorando per ridare vita al Figlio dell’Oblio, il primo romanzo della mia saga epic fantasy e mi sto cimentando con un racconto dark fantasy per un progetto folle a cura di un’amica, scrittrice anche lei.
Ho molti altri progetti a cui lavorerò non appena saranno conclusi questi due. Tutti, ovviamente, di genere fantasy! Sono molto felice di poter partecipare al Foligno Fantasy Festival. L’idea di essere presente come autrice a una fiera mi fa sentire un po’ un pesce fuor d’acqua, ma sono sicura che quest’esperienza si rivelerà positiva e importante.

 


Se sei qui a scrivere, immagino che la risposta alla domanda precedente sia stato un bellissimo, clamoroso, siiii! Quindi, quali libri scritti da te potremmo trovare al Festival?

Al Festival sarò presente con il mio romanzo d’esordio. Fino ad ora ho scritto tutti racconti e “Le Terre di Narwain – Il figlio dell’Oblio” è il primo volume di un progetto che mi sta davvero tanto a cuore, praticamente un sogno che coltivo dai miei 15 anni (ora ne ho 25 hahahahah). Come ho già detto, si tratta di una saga di genere epic fantasy, nella quale desidero inserire non solo il frutto della mia fantasia per quanto riguarda il mondo che ho creato, ma soprattutto storie e tematiche che hanno molte cose in comune con la nostra realtà. Di fatto ho concepito Narwain come lo specchio del nostro mondo, studiando, rivisitando e riadattando diverse culture e popoli che ho inserito nel worldbuilding. Ad esempio, i capitoli del primo romanzo sono ambientati rispettivamente a Jorgenar, una terra di stampo norreno e sull’isola Crepuscolare, un luogo in cui ho riversato tutto il mio amore per i paesaggi cupi e l’architettura gotica. Fra le tematiche di cui vorrei parlare con questa saga c’è il rapporto genitori e figli,l’accettazione di sé stessi, la ricerca del proprio posto nel mondo, il trauma del lutto e tante altre. Non voglio rischiare spoiler sulla trama, quindi per il momento penso di aver rivelato abbastanza.

 

Qualcosa a Narwain sta cambiando.

Creature nefaste e demoni sanguinari infestano le strade dell’Isola Crepuscolare e nella fredda terra di Jorgenar gli antichi déi si risvegliano, all’alba di una nuova alleanza tra clan.

Il potere nascosto e diviso delle gemme di Vaya sta per tornare alla luce, mentre l’Oscurità del Valak’mir incombe silenziosa.

Una ragazza senza possibilità di scegliere.

Un cacciatore in cerca di redenzione.

Una corsa contro il tempo e le mire di un mago corrotto.

La storia di un mondo sull’orlo del caos.

 

 

E ora due domande personali, quali sono i generi che il lettore che è in te predilige di leggere? C’è tra tutti un libro che non smetteresti mai di consigliare?

Di sicuro c’è il fantasy in tutte le sue sfumature. Il mio amore per la lettura è esploso proprio con l’high fantasy. A 11 anni sono passata dai libri di Geronimo Stilton alle Cronache del Mondo Emerso di Licia Troisi e lì proprio con il fantasy è stato amore a prima frase letta. Oggi soprattutto il fantasy si è diramato in tanti piccoli sottogeneri e non ne disdegno mai nessuno a prescindere. Mi piacciono molto anche le opere di narrativa giapponese e di tanto in tanto leggo qualche thriller, quando sono nel mood giusto.
Adoro i romanzi storici con protagoniste femminili e i classici della letteratura russa, ma questi ultimi li leggo anche per formazione accademica, non solo per piacere.
Ci sono due storie che non smetterei mai e poi mai di consigliare a chiunque: uno è “La vita invisibile di Addie LaRue” di Victoria Schwab e l’altra è una novel cinese che si chiama “Mo Dao Zu Shi” di Mo Xiang Tong Xiu. Entrambe hanno messo radici così profonde nel mio cuoricino di lettrice da cambiarmi un po’ la vita.

 

E che cosa pensa lo scrittore che si nasconde in te del tempo migliore per scrivere? Quando riesci a staccarti da tutto il resto ed esserci solo per te e i tuoi personaggi?

Questa è una domanda bella quanto complicata. Di base la scrittrice che è in me ha bisogno di un angolo silenzioso per scrivere. Non amo molto dedicarmi alle mie storie in mezzo al caos. Finché si tratta di prendere solo appunti ok, ma per scrivere le scene ho bisogno di tre cose: silenzio, la mia playlist aperta e qualche snack a portata di mano, perché il languore è sempre dietro l’angolo quando sono coinvolta in attività che fanno uscire fuori il mio lato emotivo.
Ci sono momenti in cui non riesco a buttare giù una riga neanche con tutta la buona volontà del mondo. A
quel punto mi prendo del tempo per me, esco a prendere un po’ d’aria, ascolto musica, vado in palestra, insomma faccio in modo di ritrovare il mio equilibrio e solo allora posso immergermi di nuovo nella storia e dedicarle tutte le dovute attenzioni.

 


Infine, una domanda per aiutare i lettori a trovarti: dove possiamo seguire te e le tue storie?

Per chi desidera conoscere meglio me, i miei contenuti sul mondo della lettura e su ciò che scrivo, potete
seguirmi su Instagram come @selene_bookhuntress e su TikTok con lo stesso nome. Sono anche su Wattpad come @selene_0309, dove ho pubblicato alcune cosucce.
Grazie ancora per l’intervista e un saluto affettuoso a tutti i lettori!

 

 

 

Non mi resta che augurarvi buona lettura 😉

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