‘L’astronave della paura’ di Gabby16bit – recensione

 

Titolo: ‘L’astronave della paura
Autore: Gabby16bit
Genere: fumetto d’avventura
Editore: Fabbri Edizioni
Formato: cartaceo, digitale
Pagine: 144

Trama:

 

Recensione

Vi andrebbe di accompagnarmi in un viaggio inaspettato? Imbarcarsi su un’astronave, senza dire niente a nessuno, e seguire da vicino la prima missione spaziale di Gabby e il suo equipaggio?
Se la risposta è sì, allacciate bene le cinture, trovate un posto per nascondervi e… lancio!

‘L’astronave della paura’ è il terzo libro di Gabby16bit per Fabbri Editore, nel quale, in prima persona, Gabriel decide di affrontare, con la forza della sua fantasia immensa, una missione che lo vede protagonista. Non sarà da solo tra le pagine coloratissime di questo fumetto, ma con lui prenderà vita un’equipaggio variegato, un mix di personalità che renderà il viaggio ancor più piacevole… o traballante. Soprattutto quando qualcuno, non faccio nomi, ruba le patatine a Fury, una ragazza di facile arrabbiatura, oppure quando si è troppo vicini a Joy proprio mentre sta per… per… per… etciù!!! Avete capito bene: il suo naso è in perenne situazione critica e non fa che starnutire, direi quindi che la tuta spaziale potrebbe avere una duplice funzione se si sta accanto a lui…

In più troviamo Brave che, come si può intuire dal suo nome, è super coraggiosa, non ha paura di niente e salverà la situazione in più occasioni grazie al suo entusiasmo per la missione. Sleepy, invece, è un po’ il suo contrario, non perché non sia dolce e premuroso, ma ha sempre sonno e va a quasi al rallentatore, il verde spento della sua tuta lo personalizza alla perfezione. Infine Dummy e Silent, il primo è una calamità naturale, state attenti!, dove lui mette piede può accadere un disastro, fili lasciati a terra, scrivanie perfettamente allineate, bottiglie d’acqua in bilico e non… tutto può accadere se lui è lì con te! Silent ve la lascio scoprire nella storia, pagina dopo pagina, scoprirete che lei è davvero si-len-zio-sa, quindi shhh!

E poi c’è lui, il Capitano, colui che ha il compito di tenere unito l’equipaggio e prendere le decisioni più difficili, anche sotto stress. Colui che no può farsi governare dalle emozioni, ma deve sempre pensare ai pro e ai contro di ogni mossa che stabilirà. Colui che conosce la missione e… oh no… bè, questo no… Gabby infatti condividerà con il lettore, fin da subito, di non conoscere il motivo preciso per cui sono in viaggio, ma dopo diverse peripezie dei file criptati si sveleranno davanti ai nostri occhi e tutto sarà più chiaro.

Nonostante questo, non pensiate che le cose siano più facili, eh no, perché nell’equipaggio si nasconde un traditore e qualcuno rimarrà disperso… forse… lontano… abbandonato… chi sarà?

 

La storia procede spedita, senza interruzioni, e in poche ore il fumetto si concluderà sotto gli occhi di un lettore che desidererà avere più pagine da sfogliare per non dover abbandonare l’astronave della paura. Ma buone notizie! In questi giorni è uscito un nuovo fumetto, legato al primo, in cui potremo ritrovare i personaggi e le loro bizzarie: ‘IL GIOCATTOLAIO DEL MISTERO’, lo trovate sempre nelle librerie, sia fisiche sia online😍.

Vi lascio la copertina con il link cliccabile per comodità.

 

 

 

 

Tra le emozioni del libro

Eccomi con un bel tuffo emotivo direttamente dentro il fumetto, uno dei miei preferiti. Come vedete dalle faccine, l’emozione che ha prevalso per tutto il tempo è stata la felicità di star leggendo la storia, che mi è apparsa molto scorrevole, densa di curiosità e molto carina. Mi sto immaginando un pubblico più giovane che magari vuole avvicinarsi al mondo della lettura, del fumetto italiano, e credo che ‘L’astronave della paura’, soprattutto per chi segue Gabby (ma non solo), possa essere un’ottima scelta per iniziare. Leggerlo fa sorridere, sbuffare e alzare gli occhi al cielo con i personaggi, fa desiderare di essere su quell’astronave a vivere l’avventura con loro e, non posso non aggiungere che le illustrazioni, i soggetti, i colori sono bellissimi e causa della forte immersione nell’esperienza.

Non mi resta che dirvi,

 

 

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