Intervista a Loris Fabrizi – autore presente al Foligno Fantasy Festival

Intervista 🎤

 

1. Proprio qui, alla primissima domanda, vi chiedo di presentarvi. Chi sei? Da cosa nasce il tuo
amore, la tua passione, per la lettura? E per la scrittura?


Loris, impiegato, padre di due bimbe.
Ho iniziato a leggere narrativa in modo seriale, fantasy per altro, da adolescente, come banale fuga dalla realtà e ho scoperto che le parole scritte mi piacevano. Al punto che poi è sbocciato il gusto per quell’affascinante mondo di incastri lessicali che è la poesia medievale. Con il tempo le motivazioni e i confini del mio amore per la lettura si sono ampliati e modificati, ma tendenzialmente sono ancora alla ricerca di elementi di meraviglia tra le pagine.
La scrittura è un altro paio di maniche. Mi è capitato di dirlo spesso alle presentazioni dei miei libri: se avessi avuto un carattere decente, forse non avrei scritto nemmeno una riga (o un verso). Scrivo per esprimere quello che non riesco a dire e la lirica, la retorica o la struttura narrativa (genere, tono ecc.) sono solo forme e utilizzo di volta in volta quella che mi sento.

 

2. Addentrandoci nel mondo del fantasy, cosa ti attira nello scrivere proprio questo genere? I
tuoi libri sono di un genere di fantasy classico o con te si aprono le strade a qualche
sottogenere? Se sì, quali?


I generi del fantastico hanno la peculiarità di trasformare l’allegoria in fatto e la metafora in cronaca. Questo è una fonte di attrazione enorme per chi ama spaziare con l’immaginazione.
Il rovescio della medaglia è l’enorme “potere” che ne deriva, essere il dio del proprio mondo è un lavoro difficile e spesso ci si dimentica che si può fare tutto a patto che tutto abbia cause e conseguenze, cioè, la parte più importante di un’opera fantasy è la coerenza che la avvicina a un reale possibile.
Per questo motivo, per ora, ho prudentemente evitato di spingermi nell’high-fantasy (se intendi quello per fantasy classico) e ho costeggiato sottogeneri quali l’urban-fantasy, la fiaba e l’allegoria intimista.
Ora come ora sono impegnato a scrivere un romanzo low-fantasy di ambientazione paesana e una raccolta di racconti per bambini in cui provo a mandare all’aria il concetto di coerenza di cui sopra…

 

3. È giunto il momento di parlare dei tuoi libri. Cosa hai pubblicato? Quali di questi libri è possibile trovare al Foligno Fantasy Festival? In quali giorni / orari sarai presente?


Al momento ho pubblicato due sillogi poetiche, “Il grande campo” (Tempra Edizioni) e “Mondi Dentro” (Placebook Publishing); un romanzo con note distopiche, “L’ora della scimmia” (PAV Edizioni); un romanzo illustrato per bambini, “Ubi. Storia di un homunculus” (La Strada per Babilonia) e un resoconto di guerra, “Favucce e Zillini. La guerra a Cisterna di Latina. Storia di una famiglia” (Atlantide Editore).
Al festival porterò L’ora della scimmia, Ubi. Storia di un homunculus e Mondi Dentro. L’ultimo è una raccolta di poesie, ma per la forte connotazione onirica e per il tipo di elaborazione immaginifica l’ho sempre considerato di genere fantasy. Dovrei essere presente sempre.

 

 

Ti ripeti che un giorno verrà il tuo momento, la tua ora, ma nell’era degli uomini vuoti non verrà mai l’ora della scimmia!”
Alle soglie dell’età adulta, Lolo commette un errore, un piccolo furto, le cui conseguenze sembrano condurre alla morte di un uomo.
Decide così di andarsene, fugge dalle accuse che lo vogliono colpevole, dal giudizio degli adulti, da un posto e da una vita che non riconosce più come suoi.
Abbandona la comunità di nomadi che lo ha accolto quando era un bambino senza passato e senza futuro e abbandona Rasnia, la ragazza per cui farebbe qualsiasi cosa.
La fuga lenta e senza meta di Lolo lo porta alla scoperta dell’indifferenza, dell’ipocrisia, dell’illusione e degli altri vincoli mentali ed emotivi che l’umanità pone a sé stessa per paura.
Attraverso incontri occasionali e situazioni in apparenza ordinarie impara a vedere oltre il Velo che ricopre la realtà e ne mistifica l’aspetto per volere di Nahel e dei suoi uomini vuoti, che fin dagli albori della civiltà si operano per diffondere la Grande Menzogna e celare agli uomini il loro vero potenziale, meraviglioso e distruttivo allo stesso tempo.
Un viaggio difficile, ma non del tutto solitario, per un ragazzo che si sente diverso dagli altri ed è alla ricerca della propria identità. Un viaggio a ritroso nella memoria e nella storia per riscoprire una Verità che già una volta è stata sepolta e che forse nessuno vorrà accettare.

 

“Nei “Mondi dentro” di Loris Fabrizi, la poesia ci interroga, ci convoca al principio e, in quelle terre di nessuno governate dall’ignoto, chiede adunanza a figure leggendarie. Siano esse bibliche presenze o errabondi archetipi, personaggi mitologici o spettri sopraggiunti al calare del sole, tutti testimoniano l’incontro con i protagonisti e gli antagonisti dell’esistenza: il bene e il male, la verità, il dubbio, la speranza, la libertà, l’incontro, il perdono, la morte, la solitudine, la paura, la memoria, la scelta, la follia, la salvezza.”
(dalla prefazione di Claudia Brigida Speggiorin)

 

 

 

 

 

 

4. Dov’è possibile seguire le tue orme nei social? Hai magari un sito o sai già a quale altro
evento i lettori potrebbero trovarti?


Eventi già programmati, per ora non ne ho. Sono presente praticamente su tutti i social (Facebook, Instagram, TikTok, Linkedin, Twitter ecc.) sempre come Loris Fabrizi. Ho anche un blog deposito sonoloris.com

 

5. Domanda diversa per concludere, se fossi una creatura fantastica, quale saresti? Se ti va,
perché?


Cosa sarei non lo so, sarebbe più interessante chiederlo agli altri, però vorrei essere un poltergeist o un piccolo elementale dell’aria, insomma, qualcosa con la possibilità di fare casino per poi dileguarsi.

 

 

 

BUON FESTIVAL!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.