‘Penne in quarantena’ – autori uniti per la speranza (recensione)

Buon pomeriggio libromani tanosi,
quando sono stata contattata per parlare di ‘Penne in quarantena’ tramite una mia recensione, sono rimasta affascinata e felice di vedere che ben 19 persone si fossero unite per creare qualcosa di un splendente verde speranza!

 

 

Titolo: ‘Penna in quarantena’

Autori:

Daniela Abbatiello, Elena Andreotti,
Maida Bovolenta, Walter Carrettoni,
Martina Longhin, Alice Marcotti,
Sara Masvar, Valentina Morpurgo,
Laura Pacchioni, Laura Parise,
Stefano Ricchiuti, Mariella Strippoli,
Francesca Tofanari.
Gli psicologi: dott.ssa Fabiola Pasetti e dott. Matteo La Rovere.

Genere: raccolta di racconti
Formati: cartaceo, digitale
Pagine: 172

Trama:

Perché 19 vs 19? Perché 19 sono le persone, da tutta Italia, che hanno collaborato alla realizzazione di questo libro, nato con l’intento di aiutare chi sta lavorando per sconfiggere il Covid-19. Da piccoli gesti possono nascere grandi cose e in tempo di quarantena, anche Instagram può diventare un luogo dove cresce la speranza che tutto andrà bene. Tredici autori, in una catena social, hanno dato vita ad altrettanti racconti, ognuno con il proprio stile e la propria fantasia. “Penne in quarantena” è il frutto di un lavoro di gruppo, che ha visto anche la partecipazione di due psicologi, una grafica e tre editor, uniti dal comune desiderio di poter dare un aiuto concreto per superare l’emergenza del Covid19. Il ricavato delle vendite del libro sarà devoluto alla Protezione Civile. 

 

 

Recensione tanosa

Credo che sia importante, prima di parlarvi del mio personale parere sulla raccolta, di ricordarvi che i ricavati di ‘Penne in quarantena’ andranno alla Protezione Civile, proprio per aiutare coloro che sono stati ‘attaccati’ – passatemi l’espressione – dal Covid. 
Come vi annunciavo sopra, in anteprima, l’emozione più grande mentre leggevo era data dal pensare che ben 19 persone si siano unite insieme, da diverse parti d’Italia, per aiutare, anzi, sostenere con la scrittura, la fantasia, chi ha assoluto bisogno un ausilio.

La raccolta si è presentata omogenea nel suo essere, curata molto bene sia come impaginazione, che ho trovato lineare e pulita, che come editing. Molto azzeccata la copertina, più la guardo e più mi ricorda quelle giornate in cui ci si affacciava alla finestra in cerca di libertà… perché? Perché i libri sono la libertà, le loro pagine, ogni respiro fatto durante la lettura, il profumo, la carta, i segnalibri… ogni cosa che riguarda i libri è libertà!

I racconti, poi, sono davvero variegati, uno con qualcosa di diverso, con qualcosa da offrire differente dal precedente o dal successivo. ‘Solo un vecchio’ di Daniela Abbatiello è il primo racconto che si incontra, come un vecchio amico ci prende in mano e ci racconta la vita di Christian Costa e il tempo che, inesorabile, passa. Per quanto tu possa contarlo, cercare di tenerlo a bada, lui scorre come un fiume ed esattamente come l’acqua è impossibile fermarlo davvero. 

‘Florence’ di Elena Andreotti è il racconto perfetto per chi odia sottostare a delle etichette che lo portano ad essere ciò che non vorrebbe mai diventare. Prendiamo Florence ad esempio, essere se stessa è ciò che le fa scoppiare il cuore di felicità. ‘Lezione di empatia’ di Maida Bovolenta, invece, ha come protagonisti i bambini, proprio loro che con ingenuità, amore e un pizzico (molto grande fortunatamente!) di fantasia descrivono come siamo fatti. Non parlo in verità di ossa, muscoli, tessuti e quant altro, ma di ciò che abbiamo nel profondo, come chiede Maestra Michela: ‘[…] Cosa abbiamo dentro al cuore?’

In ‘Teresa’ di Walter Carettoni, con un’emozione nuova nell’anima, si percorrono i pensieri, i ricordi, della protagonista e si finisce per il tenderle la mano commossi. Proseguendo troviamo ‘Un bambino vestito di rabbia’ di Martina Longhin dove, in ogni riga, parola, emozione, si apre con un buio opprimente e soffocante. Alla fine di una guerra c’è veramente della luce? Questo mi sono chiesta nel leggere questo racconto. Una parte di me è convinta di sì, proprio come la speranza che ho visto splendere nel cuore del protagonista, una speranza resa più forte dal dolore.

‘Beatrice e il bosco incantato’ di Alice Marcotti ci trasporta in Inghilterra dove ad accoglierci troviamo un pioggia infinita che fa da sfondo alla piccola Beatrice e al bosco che ha deciso di esplorare. Che cosa potrà mai trovare? Una convinzione: “dove la tempesta, ci sarà sempre il sole.”
‘Quando sarò nonna’ di Sara Masvar è un racconto di ricordi che si susseguono alle emozioni provate, alla paura, al timore di un mostro che non si vede, il Covid, che si avvicina sempre più… un passo alla volta… Quando Sara sarà nonna racconterà…
‘Fuoco’ di Valentina Morpurgo ha costellato la mia lettura di brividi dalle prima righe, dove scopriamo che la protagonista, in prima persona, ci racconta di ciò che ha subito. Vi dico solo che nei suoi ricordi ci sono un baule di plastica rigida, del fango e tanta, tanta, paura.

‘Riportando tutto a casa’ di Laura Pacchioni ha avuto il potere di colpirmi, già dalla primissima riga con cui l’autrice è partita: ognuno dovrebbe sentirsi liberi di andare al cimitero come e quando vuole, per il tempo che ritiene giusto per sé. Come potete immaginare in tutto il racconto c’è un senso di perdita, di tristezza, che pervaderà il vostro cuore di lettori. Ne va le pena, credetemi.
‘Il cane con il porto d’armi’ di Laura Parise mi ha fatto, invece, sorridere appena ho letto il sottotiolo: tratto da una storia vera; la curiosità mi ha strattonata nel leggerlo immediatamente! Sono stata con il fiato sospeso perché si parla di cani, dell’amore che si respira tra loro e i padroni che decidono di occuparsene e, bè, in questo caso di proiettili che mai mi sarei aspettata.

‘Le frequenze dell’amore’ di Stefano Ricchiuti inizia con una descrizione di un paesaggio, si passa dai gabbiani, al mare, a una ragazza che attira completamente l’attenzione. Cosa accadrà? Perché lei?
‘Il sole dentro di me’ di Mariella Strippoli racconta di conoscenze, di amori, di un lui, una lei, di un candore che si ha nel cuore, tutto alla luce di un tramonto che illumina la nostra vita.
‘La coda della sirena’ di Francesca Tofanari mi ha insegnato come si intende per Serendipity, cioè la capacità o la fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte. Ed è proprio questo che è stato per me questo racconto, con un’aurea di irrealtà a volteggiare intorno alle parole dell’autrice, vero, fittizio, ma cosa è davvero reale?

A questo punto della raccolta finiscono i racconti e prendono vita i consigli della Dottoressa Fabiola Pasetti e del Dottor Pietro la Rovere, un insieme di parole per preservare un buon equilibrio psicologico in situazioni come la quarantena e il Covid.

Mi sembra giusto aggiungere che ‘Penne in quarantena’ è stato seguito dagli editor Maria Sole Bramanti, Rita Pisanello e Cristina Tata. La grafica è stata, invece, curata da Oliva Cordella.

 

Cliccate sull’immagine per sostenere anche voi la Protezione Civile!

 

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