‘Polvere tra i raggi del sole’ di Stefania Fiorino – recensione

 

Titolo: ‘Polvere tra i raggi del sole’
Autore: Stefania Fiorino
Genere: romance, di formazione
Editore: self
Formato: cartaceo, digitale
Pagine: 373

Trama:

In un mondo in cui ognuno ha il proprio posto, Deb sembra avere perso il suo, nasconde i suoi sogni e le sue insicurezze nel cappuccio di una felpa, e spera che il mondo non noti la sua presenza. Il dolore ha schiacciato il suo cuore già da tempo. Nella stessa città vive Ryan, un ragazzo che ha appeso al chiodo i sentimenti e dedica anima e corpo alla danza, l’unica passione che non è stato in grado di abbattere. Quando, per un caso fortuito, i loro sguardi si incrociano, tutto cambia, lasciando una scia densa di inchiostro al profumo di petali incolti. Deb non sopporta l’arroganza di Ryan, ma nonostante i suoi sforzi, ignorarlo sembra impossibile. Tra i due si instaura un legame così profondo da costringerli ad affrontare le cicatrici che entrambi nascondono da troppi anni. I segreti, il dolore, ogni demone che pareva sepolto, tutto torna alla luce per essere sconfitto, non prima di averli colpiti con dei pugni pieni di spine. Ma se per Ryan quel passato non può più tornare, lo stesso non vale per Deb. Ciò che l’ha quasi distrutta una volta, tornerà per ridurre ciò che resta di lei in polvere. Quella minaccia ha un nome e un volto ben preciso e, forse, la chiave per sfuggire a quel destino è il coraggio di trovare quel posto nel mondo, che per troppo tempo ha rifiutato. Per farlo dovrà rinunciare a ciò che più ama.

Una storia che oltre all’amore, e all’amicizia, propone i valori di una società sempre più macchiata dalla meschinità e dalla corruzione dell’animo umano
 

 

Recensione

 

Può un petalo appassire? E una rosa tornare a sbocciare? 
La risposta che in molti si saranno dati è sì, certo, un petalo appassisce quando è passato il suo tempo, così come una rosa torna a splendere quando la stagione è propizia ed è stata curata a dovere. Un po’ come la rosa del Piccolo Principe che aspetta con speranza e amore il suo amico. Però, quando si tratta di persone, di traumi, di un passato burrascoso, le cose sono molto più complicate. È questo il caso di Deb che, sopravvissuta a un male interno ed eterno, dovrà tornare a vedere quella finissima polvere tra i raggi del sole, che altro non è che la sua esistenza che, scusate la ripetizione, se non curata le scorrerà via, appunto, come polvere tra le dita, unendosi all’universo e scappando via da lei.

‘Polvere tra i raggi del sole’ è il terzo libro di Stefani Fiorino, una storia dolce e amara per chi, come i protagonisti, non molla, è schiacciato a terra ma si rialza perché la vita è una sola e va vissuta. È una storia che esprime i sentimenti di Deb e Ryan, i due protagonisti, ma anche di chi li circonda, che non solo racchiudono i due in un magnifica cornice, ma muovono i loro passi svelandosi pian piano agli occhi del lettore. Un lettore così preso dal romanzo che non si renderà conto del tempo che passa ma, pagina dopo pagina, sentirà il cuore pesante per il rammarico di ciò che i due protagonisti hanno dovuto affrontare prima di ritrovarsi.

Potrebbe sembrare, quindi, una semplice storia d’amore (anche se l’amore semplice non lo è mai), ma questo libro racchiude di più: al suo interno ho trovato una forza inarrestabile di lottare per vivere, un desiderio abnorme di lasciarmi alle spalle un passato di violenza che, purtroppo, per essere sconfitto doveva invece essere affrontato. Ma come può Deb affrontarlo se si sente sola? Cosa potrà provare il suo cuore, la sua anima, nel momento esatto in cui il mostro riapparirà sulla sua strada e vorrà di nuovo assaggiare la sua carne?

‘Petali tra i raggi del sole’ non è una semplice storia d’amore è una lotta costante e all’ultimo colpo per la libertà, la libertà di amare, di sorridere, di vivere, di dire: ‘Ehi, questa sono io, con i miei pregi, i miei difetti, i miei amori, fallimenti, cadute e rimesse in piedi’, ma non verso gli altri, ma verso se stessi perché, ciò che il libro insegna, è che prima si deve affrontare se stessi, chiudendo i propri demoni in un sacco della spazzatura per poi picchiarli a morte, per poi tornare subito a respirare.

Amore e dolore sono le due facce di questo libro, insieme compongono una medaglia ricca di emozioni e stati d’animo che faranno vivere al lettore la vita di Deb e Ryan senza esclusioni di colpi. 

 

Nonostante i nostri passi vadino in avanti, il passato sarà sempre attaccato alla nostra anima. Nel bene e nel male. 

 

 

Tra le emozioni del libro

 

Mentre si legge, ci si immerge in un libro, è impossibile non provare delle emozioni, sia nel caso in cui siano quelle dei protagonisti sia quando sono le nostre che, forti come uragani, pretendono di essere ascoltate. Dalla recensione e dalla vita di Deb e Ryan si possono un po’ intuire le emozioni che ho provate, ma voglio riassumervele qui con delle faccine, così che possiate vederle e, semmai, condividerle.

 

All’inizio non potevo che essere sorpresa e curiosa, stavo facendo la conoscenza di nuovi personaggi e, più le pagine andavano avanti e più intuivo cosa fosse successo in quel passato celato ai più. Una volta scoperto, una tristezza mista a rabbia si è fatta in strada nel mio animo perché certe cose non dovrebbero mai accadere, né nel caso di Deb né in quello di Ryan. Sono infinitamente contenta che entrambi abbino trovato degli amici veri, dei fratelli (nel caso di Amanda sorella) con cui condividere ogni cosa. E, infine, sono stata contenta, felice, non dando tutta la mia felicità alla storia d’amore, ma piuttosto alla realizzazione dei personaggi che hanno capito che amarsi è la strada più bella da percorrere.

 

 

Se leggerete questo libro

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