‘Morgan e l’orologio senza tempo’ di Silvia Roccuzzo – recensione

 

Titolo: ‘Morgan e l’orologio senza tempo
Autore: Silvia Roccuzzo
Genere: fantasy
Editore: Gruppo Albatros Il Filo
Formato: cartaceo, digitale
Pagine: 456

Trama:

Morgan è un giovane capitano che vive la sua vita all’insegna della pirateria, con la sua fedele ciurma sempre al seguito. Avidità, vanità e presunzione sono tra le sue doti migliori, ne dispensa a profusione mescolandole a una forte ironia e sprezzo del pericolo; nulla di strano, trattandosi di un pirata, peccato che Morgan sia una affascinante piratessa! Un giorno una serie di inspiegabili eventi segnerà il preludio di un’avventura che la porterà a scoprire il suo passato, nonché a segnare il futuro e le sorti della terra in cui vive. Tra inseguimenti, battaglie, inganni e colpi di magia, il capitano e i suoi compagni diventeranno i custodi di un segreto molto antico e di un preziosissimo monile: un misterioso e minuscolo orologio da taschino, le cui lancette stanno ferme sulle dodici esatte… Silvia Roccuzzo esordisce con un fantasy ricco di azione e di sentimento.

 

 

Recensione

“Un mare immenso, una porta, un tesoro che cela il tempo, una piratessa dotata di forza e coraggio, misteri, battaglie e sentimenti nascosti… luoghi meravigliosi, tuffi in fondo al mare, apnee di respiri… questo è ‘Morgan e l’orologio senza tempo’”.

 

Il mio primo pensiero leggendo questo libro è stato di immergermi, con un bel tuffo carpiato, dentro alla storia di Morgan, laggiù fino in fondo, quasi a toccare il fondale, dove ogni conchiglia è un nuovo personaggio, una nuova avventura, un mistero mai svelato prima. All’inizio può esserci confusione ma l’autrice ha il dono, fin dalla prima pagina, di rivelare ogni cosa, ovviamente al momento giusto, spingendo anche a fare congetture per cui l’unica cosa che si sente come vera è la voglia inesauribile di continuare a leggere.

La mia curiosità è stata agganciata in primis dal prologo, dove Silvia Roccuzzo ci teletrasporta direttamente dentro la storia, senza se e senza ma, ci ritroviamo a navigare sul mar dell’Oblio insieme a Morgan, una piratessa di cui sentiamo subito i pensieri, le emozioni, quella nebbia che non vede solo intorno a lei ma anche dentro perché c’è una porta che la attende e lei non sa se oltrepassarla o meno. È così, infatti, che ho capito di come la scrittura di Silvia Roccuzzo mi avrebbe accompagnato perché, già interessata dalla trama e dal titolo, ero in attesa di veder sbucare fuori quell’orologio senza tempo di cui avevo sentito parlare, di quel tesoro che lei e la sua ciurma sarebbero diventati i custodi. La sua venuta non si farà attendere.

E veniamo alla ciurma, o meglio ai personaggi. Morgan, come si può ben intuire, è il capitano della nave, è irriverente a tratti, forte, con un carattere dominante o non sarebbe, come dire, una piratessa in grado di comandare un’intera nave e di, non solo essere ricercata dalla giustizia, ma anche dagli altri pirati, dato che a volte si sa, la tentazione di impadronirsi anche dei loro tesori è troppo forte per non essere ascoltata. Le decisioni che Morgan si ritroverà ad affrontare non saranno facili, alcune potrebbero sembrare quasi scontate, ma come dicevo poc’anzi, la penna di Silvia Roccuzzo è in grado di tirare le somme, unendo tutti i puntini, anzi le linee sulla carta, fino a creare la mappa dell’intero intreccio. Altro personaggio interessante, oserei dire, senza spoiler, che le cose non sarebbero andate così senza di lui, è Juan, braccio destro di Morgan, il cui passato incuriosisce subito, soprattutto nello scoprire che il suo capitano è l’unica a conoscerlo davvero. Che dire poi di sir Almiro, ad esempio? È un uomo da tenere d’occhio, a maggior ragione se ci sono scialuppe o bottiglie di vino nei paraggi… Poi dovrei proprio nominarvi John, sono con ui che iniziano i veri misteri, quelli di incantesimi, spettri, cose inspiegabili che vi terranno incollate alle pagine del libro.

Silvia Roccuzzo non vi lascerà andare tanto presto, non con descrizioni dettagliate dei luoghi, in cui vi sembrerà di essere caduti, personaggi con storie molto interessanti, misteri da svelare, duelli, spettri che fermano pallottole, un orologio da cui tutto sembrerebbe partire e uno scambio di sguardi tra chi cerca di capire e chi, invece, è pronto a svelare la verità.

 

Ma che emozioni ho provato leggendo?

 

 

Tra le emozioni del libro

Immergendomi in questo mare, mi sono sentita curiosa fin da subito, con le sopracciglia corrucciate per cercare di capire, di leggere tra le righe gli indizi nascosti. 

E poi mi son sentita felice e sbarazzina per alcune scene dolci e per alcune ironiche, così tanto da alzare gli occhi al cielo. Infine felice per Morgan e sorpresa per il finale!

 

Se sceglierai di leggere questo libro,

 

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