‘L’Ombra di Lyamnay’ – recensione

Buonasera #Cartivori miei,

sto per proporvi un romanzo di un genere che ho scoperto di amare davvero tanto, ho letto diverse storie fantascientifiche distopiche – molte sono serie e devo terminarle (poi mi dicono perché la wishlist aumenti xD) – e penso che Annarita Faggioni sia da ricordare molto bene all’interno di questo genere.

Affascinante, oserei dire.

Ma eccovi le informazioni in dettaglio e poi, sotto, la recensione.

 

Titolo: ‘L’Ombra di Lyamnay’

Autore: Annarita Faggioni

Genere: fantascientico distopico

Caratteristiche: 194 pp. – cartaceo

Trama: John Reckon, intrappolato nella Skylhope che ha progettato, scoprirà un mondo pieno di contraddizioni dietro al modellino che aveva realizzato vent’anni prima. Cosa ha causato il suo salto nel tempo? Quali sono le circostanze che hanno portato alla morte del suo alter ego futuro? Cosa c’entra l’oscura ombra alata che si aggira per la città-stato futuristica? Alla ricerca di queste risposte, Reckon dovrà affrontare le sue più grandi paure, oltre a quelle dell’umanità intera. Il romanzo, a due anni dalla prima edizione, riparte con le illustrazioni dei protagonisti e il punto di vista degli esperti Federico Grazzini (meteolorogo) e Stefano Amendola (climatologo) sulle reali conseguenze dei cambiamenti climatici oggi, filo conduttore di tutta l’opera.

 

Recensione Tanosa:

 

Quando ci si diletta nello scrivere, nel fantasticare per poi cercare di riempire con le proprie idee fogli e fogli di word, di una cosa non si dovrebbe mai fare a meno: il pianificare le mosse dei nostri personaggi e creare qualcosa di originale che possa piacere e tenere attaccato allo schermo o, ancora meglio, alla carta i nostri lettori.

Credo che quanto detto qui sopra sia davvero importante e sento di poterlo affermare sia come scrittrice – o almeno come tizia che prova a scrivere – ma soprattutto come lettrice, il motivo per cui poi è nato questo blog.

Con ‘L’Ombra di Lyamnay’ sono stata veramente una lettrice felice e adesso cerco di spiegarvi perché, spero di non risultare troppo noiosa e di non rompervi troppo u.u.

Annarita Faggioni è riuscita a creare un’intera dimensione in cui i suoi personaggi si muovono, vivono, si avvicinano alla loro dipartita e cercano di capire che cosa sta succedendo intorno a loro.

L’autrice ha inventato Skylhope, una città – prototipo con le sue regole, i suoi perché e i suoi problemi. È stata creata da un equipe di scienziati per cercare di capire come salvare milioni di persone dagli sbalzi termici sempre più incontrollabili.

Ma ci pensate a vivere in un mondo in cui il clima può diventare un assassino con la sua imprevedibilità?

Annarita ha immaginato questo e molto altro: il suo romanzo fantascientifico dispotico è così pieno di rivelazioni e colpi di scena che ogni pagina è una ventata di autostima per quei lettori che amano fare teorie, cercare di comprendere che cosa sta davvero succedendo nella storia… Chissà… Non posso dirvi troppo per non svelarvi i risvolti interessanti che avvengono a Skylhope, ma vi consiglio di tuffarvi tra queste sue pagine *-*

 

 

Uno dei punti forte di Annarita sono le descrizioni, della città come dei personaggi, Skylhope è descritta alla perfezione dalla cupola che fa da schermo ai fulmini al macchinario che fa muovere ogni cosa. I personaggi sanno muoversi alla perfezione all’interno di questi scenari e quelli che sono più importanti nella storia e a cui mi sono affezionata li trovate anche in questa mia intervista dedicata solamente a loro quattro.

Troverete un parlare approfondito di John Reckon, Lyamnay, Ryo Kiza e il Generale Rydgley.

 

Mentre leggevo ho postato questa storia nella mia pagina instangra. Chi sarà mai?

 

Devo assolutamente dirvi che la mia preferita è Lyamnay (*-*) e che se credete nei sogni, in quelli veramente grandi che si sposano alla perfezione con dei giusti ideali, se amate il mistero, non potrete fare a meno di affezionarvi a lei e sperare che il suo obiettivo possa essere raggiunto.

Tutti i personaggi si muovono alla ricerca di risposte, qualcuno senza nascondersi e altri, invece, dietro le ombre della città.

‘L’Ombra di Lyamnay’ è alla sua seconda edizione e per la felicità di noi lettori nel romanzo possiamo ora trovare delle illustrazioni e il punto di vista degli esperti Federico Grazzini (meteolorogo) e Stefano Amendola (climatologo) sulle reali conseguenze dei cambiamenti climatici oggi, filo conduttore di tutta l’opera.

 

 

Oggi è un giorno molto speciale per uno dei personaggi di questo romanzo: è il compleanno del dottor John Reckon e mi sento di dedicare a lui questa recensione, come regalo di un altro anno che lui è qui con noi!

Auguri!

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