‘Una stella nella polvere’ di Cal Mood

Titolo: Una stella nella polvere

Autore: Cal Mood

Genere: fantasy – fantascientifico

Caratteristiche: formato ebook (857 KB) e cartaceo

Trama: Cal Mood ci trascina in un mondo post apocalittico. Un mondo fatto di megalopoli in rovina, di città stato dove il west torna a essere protagonista. Un west moderno e “magico”. Un stella nella polvere è un fantasy diverso e innovativo. Un mondo che sta cadendo a pezzi, nel quale le leggi stesse del tempo e dello spazio iniziano a venire meno, al centro del quale si innalza una torre bianca che le leggende vogliono in grado di attirarti a lei, se soltanto la vedi, se soltanto lei decide di chiamarti, e di esaudire il tuo desiderio più grande al prezzo della tua stessa anima. In questo mondo morente che nonostante tutto si aggrappa alla vita, uno sceriffo è alla ricerca di una banda di fuorilegge come nel più classico degli spaghetti Western; ha speso decenni per assicurarli tutti quanti alla giustizia, e sul finire della caccia la Legge è diventata un fatto personale. L’ultimo bandito manca ancora all’appello e lo sceriffo lo sta andando a prendere per terminare finalmente il suo lavoro…

Recensione della Tana:

Una stella nella polvere, romanzo di Cal Mood, è presentato come di genere fantasy, fantascientifico e horror. Perdendomi nella sua lettura, credo che per le sfumature che vi ho colto, aggiungerei anche l’aggettivo western. Questo perché in alcune scene come le sparatorie, il passaggio nel deserto, la sete, la stella dello sceriffo, le descrizioni delle città… molti particolari mi hanno riportato alla mente il genere western, senza nulla togliere ai generi che già gli sono stati affibbiati.
Posso pensare con serenità a questo aggettivo aggiunto, grazie alle descrizioni che Cal Mood fa degli scenari ma anche del personaggio stesso. Già dal primo capitolo si nota la capacità elevata di descrizione: è come se il deserto e Chase Bowman – il protagonista – si muovessero davanti agli occhi del lettore. Tu leggi ma quello che vedi non sono le parole ma i movimenti letti.

Andando avanti si vedrà come questa capacità non sarà una prerogativa del protagonista, ma che tutti i personaggi incontrati avranno quel qualcosa per cui poi si ricorderanno. Naturalmente per ognuno di noi il primo che si ricorderà sarà diverso dagli altri, non siamo tutti uguali. A mio avviso i più importanti sono Rhonda, nonostante il suo arrivare dopo la seconda metà del libro, e il vecchio a cui Chase inizia il suo racconto. Importanti perché fungono da fulcro, da partenza, per il come, quando, perché e il poi… dell’intera storia.

Cal Mood appare, inoltre, molto attento ai particolari. Non ha paura di dire ogni cosa che ha in mente al lettore, e nonostante alcuni periodi un po’ lunghetti, trovati soprattutto nella prima metà del romanzo, la storia scorre davvero bene. Se dovessi però fare un resoconto dividendo prima e seconda parte del romanzo, quindi la parte in cui ci si presenta Chase al presente e il racconto, quindi su come sia arrivato dove è arrivato, ammetterei senza remore che è la prima parte quella che dà di più sale alla storia e che detta la giusta curiosità per andare avanti e ascoltare la storia di questo strano ma giusto sceriffo.

Mi sono piaciute, ed è anche per questo che ho visto come genere anche il western, il linguaggio usato dall’autore. Parole come ‘piscio’ o ‘ruota’ (intesa come unità di misura) ci rimandano a quel periodo lontano dal presente, sono come un presentimento di quello che poi Chase Bowman spiegherà a Rhonda. Presentimento che non si stringe nelle mani fino a che non è l’autore stesso a spiegarci ogni cosa con l’escamotage del raccontare sì, ma messo per iscritto come se fosse narrazione pura e semplice. E’ Chase a decidere se andare avanti o fermarsi…

In questo futuro apocalittico non esistono solo Chase o le persone che incontra. Molto spesso ci si ritrova a contatto con le ‘cose’ che lui incontra sul suo cammino: mutanti che popolano la Terra di quel tempo e che non sono affatto amichevoli. Hanno bevuto o mangiato l’acqua e il cibo cattivi e ora sono diventati dei mostri. Anche qui la dura sopravvivenza che Chase ha, nonostante l’incontro e i morsi di questi, dovrebbe darci il sentore di un mistero bello e buono 😉

Una stella nella polvere è, dunque, un romanzo che merita di essere letto, personaggi interessanti ma anche con il loro perché e che ispirano libertà, aspettano solo di essere riscoperti da ognuno di voi: lettori, si spera, avidi di verità. Dico verità perché la storia di Chase Bowman è intrisa di essa… verità per lui, per il passato, per coloro che gli si appoggiano addosso in cerca di un eroe e infine per noi lettori, in cerca della fine di ogni storia. Fine che molto spesso è solo un inizio 🙂

 

 

 

– Hanna M.

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