Roberto Gerilli presenta ‘Vietato leggere all’Inferno’

Sono felice e orgogliosa di riportarvi qui l’intervista di Roberto Gerilli, ideata dopo la mia lettura del suo romanzo Vietato leggere all’Inferno; romanzo apprezzato e amato!

Si tratterà di un’intervista – gemella tra questo blog e quello amico The Bookworms Invasion; la loro intervista qui. Mi raccomando fatevi sotto anche con le altre domande: solo così troverete un ritratto fidato dell’autore!

 

Mi chiamo Amleto Orciani e sono un libromane. Ho trentacinque anni e mi faccio dall’età di dodici, quando la lettura era ancora legale. Ho iniziato per scherzo con L’isola del tesoro e non ho più smesso. Leggere è la prima cosa a cui penso quando mi sveglio e l’ultima prima di andare a dormire. Sono talmente assuefatto da conoscere il significato di parole come paradosso, pennivendolo e opulenza. Insomma, uno sniffa-inchiostro senza speranza. Vivo vicino ad Ancona, lavoro come inserviente in un discount di bricolage e arrotondo spacciando romanzi alla gente della zona. La mia vita non è un granché, ma mi ci trovo. Il problema è che vorrei avere più soldi, per questo accetto di aiutare Eleonora. La ragazza è brava, ma così folle da voler cambiare il mondo dell’editoria da sola. Per seguirla mi tocca coinvolgere amici discutibili e incontrare gente che preferirebbe vedermi morto (il Bibliotecario ti dice niente?). Meno male che ho dalla mia Caterina, una camgirl con un secondo lavoro ancora meno presentabile del primo, però non sono sicuro mi possa salvare il culo, stavolta. Se ne esco vivo, giuro che smetto di leggere. Forse. Vietato leggere all’inferno racconta la mia storia. Non insegna qualcosa che vale la pena conoscere, non ci sono buoni sentimenti o altre cazzate ma per sballarsi con gli amici è perfetto. Provalo, e fammi sapere se funziona.

 

L’Intervista

 

  1. Innanzitutto, per iniziare, raccontaci un po’ di te, i tuoi pregi, difetti, cosa ti piace fare?

Okay, allora, vediamo un po’, partiamo dai pregi: sono un nerd, appassionato di libri, cinema e serie tv. E sono anche dannatamente simpatico. Lo so che non vale se te lo dici da solo, ma nel mio caso è vero, fidatevi. Per i difetti, invece: sono un ingegnere elettronico (è un difetto bello grosso, ne sono consapevole) e non riesco proprio a prendermi sul serio. Giuro che ci provo, ho fatto anche anni di terapia, ma niente. È più forte di me! Infine, mi piace scrivere. E visto che hai già letto Vietato leggere all’Inferno devi dirmi tu se è un pregio o un difetto.

 

  1. Come ti sei avvicinato alla scrittura in generale? Avevi scritto altro prima di Vietato Leggere all’inferno?

Ho iniziato a scrivere perché ho sempre adorato inventare storie. Tutti gli insegnanti e i professori mi hanno detto di lasciar perdere, ma io sono una testaccia dura e non ho rinunciato. Prima di Vietato leggere all’Inferno avevo pubblicato alcuni racconti su riviste cartacee e digitali, e un romanzo pulp fantasy, Città senza eroi, scritto con Giacomo Bernini e pubblicato da Ute Libri.

 

  1. E dopo?

Dopo altri due romanzi, entrambi editi da Plesio: Questo non è un romanzo fantasy e Apocalypse nerd. Sono stati pubblicati prima di Vietato leggere all’Inferno, ma li ho scritti dopo.

 

  1. Spero vivamente che il mondo che hai ideato non diventi mai realtà, sono troppo libromane, ma se dovesse accadere: il tuo romanzo sarebbe da ‘bruciare’? O sniffare?

Sei sicura che il mondo di Vietato leggere all’Inferno sia molto diverso dal nostro? Io non ne sono certo. In ogni caso, mi piacerebbe che il mio romanzo fosse bruciato dalle persone “normali” e fosse sniffato avidamente dai libromani. Ne andrei molto fiero.

 

  1. Come ho detto nella recensione, un’altra cosa che ho amato è stata l’assenza del fattore romance. Perché hai preferito non mettere nessuna relazione amorosa?

Non era la storia adatta per una relazione amorosa e penso che le dinamiche tra i tre protagonisti siano molto più divertenti così, anche se un po’ di “tensione” ogni tanto ci scappa.

 

  1. Hai trovato difficoltà a scrivere alcune scene?

Alcune scene sono state più semplici di altre, ma non ho avuto particolari difficoltà. Anzi, mi correggo, c’è stata una scena in cui piangevo talmente tanto da non riuscire a vedere bene il monitor. Non mi vergogno a dirlo, ma preferisco non dire quale. 😛

 

  1. Se ne avessi la possibilità, cambieresti qualcosa nel romanzo?

Sinceramente? No, credo sia perfetto così com’è (parte la sviolinata).

 

  1. Rileggendo il tuo romanzo, hai mai notato delle similitudini tra il mondo in cui viviamo e la società inventata da te? È tutta finzione? Domanda personale.

Come ti dicevo prima, non è tutta finzione. In Italia solo il 40% della popolazione legge almeno un libro all’anno e alcuni giovani si sono rivenduti il buono cultura da 500€ perché non sono interessati a leggere e alla cultura in generale. Sembra una distopia, non trovi?

 

  1. E ora due domande sulla tua esperienza di pubblicazione. Come ti sei trovato a pubblicare con la Speechless Books?

Professionisti del campo che lavorano gratis per regalare ai lettori romanzi e racconti di grandissima qualità. Si può chiedere di più?

 

  1. Un saluto ai tuoi lettori?

That’s all folks!

 

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