Recensione ‘Vento sulla scogliera’ di Fabiana Redivo

Titolo: Vento sulla scogliera

Autore: Fabiana Redivo

Genere: narrativa femminile

Caratteristiche: cartaceo – ebook – 153 pp.

Trama: Mentre la radio annuncia l’esplosione di un reattore nucleare a Chernobyl, Agnés riflette sulla propria vita apparentemente perfetta. Maurice è il marito che tutte le invidiano. L’albergo che gestisce con la suocera si trova in un luogo da favola, nei Vosgi. Eppure una sottile inquietudine la tormenta, mettendo a rischio il piccolo mondo felice che ha costruito giorno dopo giorno. Per salvare il suo matrimonio, dovrà affrontare i fantasmi del passato, risolvendo il mistero che avvolge la vita di sua madre.

 

Recensione della Tana:

Una storia di famiglia, ecco come l’autrice definisce ‘Vento sulla scogliera’ e, ammetto che, fino a che non si entra dentro la trama del romanzo non si può appieno comprendere che cosa lei intenda con questa espressione.

È Agnés colei che sembra essere l’unica protagonista della realtà pensata e scritta per noi da Fabiana Redivo, ma andando avanti nella lettura ci si rende conto di come non sia corretto pensarla così.  Agnés ha davvero tanto dentro di sé, una vita che cresce, e un passato con lunghi tentacoli che cercano solo di affondarla e non lasciarla vivere il presente.

Troppe volte ciò che ha rinchiuso nel suo personale Vaso di Pandora rischia di uscire e la voglia di scappare, correre lontano dall’unica vita in cui si sente al sicuro, è sempre lì dietro l’angolo. È come se sua madre, colei con cui ha rotto ogni rapporto da tempo, non volesse lasciarla andare nonostante il loro non sentirsi da molto, forse troppo tempo.

Ed è proprio quando tutto sembra andare male, quando le speranze di Agnés sembrano da seppellire, che qualcosa accade e la spinge a risalire lo stesso baratro in cui era precipitata, sono la verità e la consapevolezza di sé e di quel vento che, dalla cima della scogliera, le sussurrava dapprima parole ti odio poi sempre più tenui, che la fanno riprendere  a vivere.

Sono davvero tantissime le emozioni che Fabiana Redivo ci fa vivere sulla nostra pelle, guardando le faccine di Han proprio sotto la copertina, potrete vederlo da voi. Nel leggere ho provato disperazione, desiderio di piangere senza finire mai, un dolore immenso e una rabbia mista ad amarezza per quello che stava accadendo alla protagonista. Tutto sembrava essersi fermato solo e soltanto per darle contro.
Poi, proprio come un faro in mezzo alla burrasca, ecco che il cuore trova sollievo e tutti i nodi, come si sul dire, vengono al pettine, sgretolando quel macigno che Agnes aveva in pieno petto.

Una volta giunta alla fine del romanzo mi sono fermata a riflettere e ho compreso che cosa di Fabiana Redivo mi fosse piaciuto così tanto: la sua capacità di metterti davanti agli occhi la verità, i collegamenti che ci sono tra i vari personaggi, senza però in realtà spiattellarteli. Sei tu, da lettore, che piano piano, insieme alla protagonista e agli altri personaggi, arrivi alla giusta conclusione.

Sono amarezza, gioia, felicità, terrore, dolore, sollievo, amore e, infine, un senso di addio, le emozioni che si provano leggendo ‘Vento sulla scogliera’. Si entra così tanto dentro al romanzo che non se ne vorrebbe più uscire e i punti che sono stati lasciati in sospeso dopo la parola fine, quei punti che vanno oltre la vita della protagonista, si vorrebbe vedere risolti e si ha la necessità di sapere che cosa poi accadrà.
Allo stesso tempo, però, si sa che certe cose hanno il diritto di rimanere sospese e che non sempre ogni cosa deve far conoscere il suo finale.

 

Mi sento di consigliarvi questa storia perché ha qualcosa di grande dentro di sè e se voi lettori siete in cerca di emozioni, una ‘smossa’ al vostro animo e di carpire misteri e punti lasciati in sospeso dal passato, bé, è questa la storia perfetta per voi!

 

 

Come sempre, grazie di leggere i miei articoli e se volere comunicare con me vi aspetto sotto nei commenti o per email.

A presto.

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