Loris Fabrizi al Foligno Fantasy Festival!

 

 

Se solo penso che dopo domani partirà il Festival non sto più nella pelle! E voi? Siete curiosi di conoscere un nuovo autore? Ecco a voi Loris Fabrizi e i suoi libri.

 

Ciao caro autore,come sta andando la tua vita da scrittore? Pronto per il Foligno Fantasy Festival?

E come va… Conta che la mia vita da scrittore è un ritaglio, per lo più notturno, della mia vita da padre, quindi va comunque bene. Poi, ci pensavo l’altro giorno, allo scorso Festival stavo scrivendo un romanzo (un low-fantasy di ambientazione paesana), che praticamente ho smesso di scrivere andando via da Foligno e che ho ripreso in mano da pochissimo, quasi in preparazione dell’evento. In ogni caso, l’interruzione è stata causata da altri impegni di natura editoriale, tra cui la valutazione di manoscritti, la partecipazione ad alcune raccolte di racconti e… alcune novità che scoprirà in anteprima chi si affaccerà al Festival.

 

Se sei qui a scrivere, immagino che la risposta alla domanda precedente sia stato un bellissimo, clamoroso, siiii! Quindi, quali libri scritti da te potremmo trovare al Festival?

Rispetto all’anno scorso non ci sono novità rispetto ai titoli pubblicati, poiché le mie altre pubblicazioni, nel frattempo, non hanno riguardato il fantasy (un resoconto familiare di guerra e dei racconti horror), per cui ripresenterò volentieri “L’ora della scimmia” (PAV Edizioni), un urban-fantasy con note distopiche e una forte connotazione allegorica; “Mondi dentro”, una silloge di poesie a tema onirico, e “Ubi. Storia di un homunculus” (La Strada per Babilonia), un breve romanzo illustrato sull’amicizia e sulla comprensione
reciproca.
La novità, però, c’è: quest’anno sarà presente al Festival anche Luca Checchinato, illustratore di Ubi, creatore degli Oignon, con cui presenteremo un’esclusiva… stellare!

 

“Ti ripeti che un giorno verrà il tuo momento, la tua ora, ma nell’era degli uomini vuoti non verrà mai l’ora della scimmia!” Alle soglie dell’età adulta, Lolo commette un errore, un piccolo furto, le cui conseguenze sembrano condurre alla morte di un uomo. Decide così di andarsene, fugge dalle accuse che lo vogliono colpevole, dal giudizio degli adulti, da un posto e da una vita che non riconosce più come suoi. Abbandona la comunità di nomadi che lo ha accolto quando era un bambino senza passato e senza futuro e abbandona Rasnia, la ragazza per cui farebbe qualsiasi cosa. La fuga lenta e senza meta di Lolo lo porta alla scoperta dell’indifferenza, dell’ipocrisia, dell’illusione e degli altri vincoli mentali ed emotivi che l’umanità pone a sé stessa per paura. Attraverso incontri occasionali e situazioni in apparenza ordinarie impara a vedere oltre il Velo che ricopre la realtà e ne mistifica l’aspetto per volere di Nahel e dei suoi uomini vuoti, che fin dagli albori della civiltà si operano per diffondere la Grande Menzogna e celare agli uomini il loro vero potenziale, meraviglioso e distruttivo allo stesso tempo…

 

“Nei “Mondi dentro” di Loris Fabrizi, la poesia ci interroga, ci convoca al principio e, in quelle terre di nessuno governate dall’ignoto, chiede adunanza a figure leggendarie. Siano esse bibliche presenze o errabondi archetipi, personaggi mitologici o spettri sopraggiunti al calare del sole, tutti testimoniano l’incontro con i protagonisti e gli antagonisti dell’esistenza: il bene e il male, la verità, il dubbio, la speranza, la libertà, l’incontro, il perdono, la morte, la solitudine, la paura, la memoria, la scelta, la follia, la salvezza.”(dalla prefazione di Claudia Brigida Speggiorin)

 

 

 

 

 

 

Ubi è un omino di legno gentile, curioso e determinato, è una radice di mandragora un po’ magica, lui è un Homunculus. Sarà Marika a trovarlo dopo tanto tempo e saranno lei e Caco, il suo cane che insegneranno al suo nuovo amico come vivere insieme agli altri, ciascuno con le sue particolarità. La nuova vita tranquilla di Ubi viene incrinata dai misteriosi piani di un personaggio, che metterà davvero in difficoltà il nostro Ubi, tanto che lui e i suoi nuovi e vecchi amici intraprenderanno un’avventura di salvataggio per scoprire la verità e il loro vero posto nel mondo. Età di lettura: da 5 anni.

 

 

 

 

 

E ora due domande personali, quali sono i generi che il lettore che è in te predilige di leggere? C’è tra tutti un libro che non smetteresti mai di consigliare?

Una domanda per me molto complicata, infatti la risposta finisce sempre in caciara (termine tecnico…). Allora, i miei generi preferiti, che conosco meglio e di cui ho letto più pagine e di cui ho più libri a casa, diciamo, sono l’heroic fantasy (o lo sword & sorcery) e l’horror, ma i miei autori preferiti, di cui ho letto tutto o quasi, sono Neil Gaiman (e con il fantasy ci siamo), Murakami (ci accostiamo con il realismo magico) e, in primis, Cormac McCarthy (che con i fantasy non c’entra niente). Il libro che consiglierei all’infinito e anche con una certa petulanza, quello che per me è IL libro, è Moby Dick.

 

E che cosa pensa lo scrittore che si nasconde in te del tempo migliore per scrivere? Quando riesci a staccarti da tutto il resto ed esserci solo per te e i tuoi personaggi?

Parto dalla seconda. Mai. E sempre. Soffro di un evidente stato di dissociazione creativa, che può generare qualche fastidioso inconveniente, non lo nego (tipo quando perdi il treno perché stati finendo il capitolo…), ma torna anche molto utile quando hai pochi minuti al giorno, spesso frammentati, da dedicare alla scrittura. Fletto i muscoli e sono nel vuoto della pagina da riempire di parole. Forse, è semplicemente che non ho scelta. Finito tutto il resto (a parte i piatti nel lavello, che posso aspettare il giorno dopo), se avanza
tempo, scrivo, per cui deve esserci una presa immediata con la storia e i personaggi.
La prima domanda è facile: il tempo migliore per scrivere è quello in cui scrivi. Da scrittore creo una realtà fittizia tutto sommato indifferente alla nostra, per cui che piova a dirotto, che ci siano 50 gradi e il ventilatore rotto, o che i vicini del piano di sopra facciano a gara di spostamento divani, il tempo dedicato alla scrittura può non essere il migliore, ma è comunque bello.

 

Infine, una domanda per aiutare i lettori a trovarti: dove possiamo seguire te e le tue storie?

Sono presente su Facebook, Instagram, Twitter, TikTok, sempre con nome e cognome ma sinceramente non c’è molto da seguire; a parte qualche scarna e saltuaria informazione su quello che faccio con i libri (scrivere, leggere, presentare ecc.) e qualche pensiero buttato qua e là, non ho creato un personaggio mediatico, né pubblicizzo più di tanto i miei prodotti. Però, se qualcuno vuole contattarmi sono contento. Vi invito invece a seguire Luca e le sue illustrazioni su Luch Illustrations (Facebook) e oignon_cercatoridistelle (Instagram).

 

 

 

Non mi resta che augurarvi buona lettura e occhio alle illustrazioni!

 

 

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