‘L’erede dell’ultima dinastia’ di Sara Cremini – recensione

Ci siamo! 
Ci siamo davvero!
Sono super carica per parlarvi del volume tre de ‘Le Cronache di Neméria’ di Sara Cremini… Ecco a voi ‘L’erede dell’ultima dinastia’!

 

Titolo: ‘L’erede dell’ultima dinastia’ (vol. 3 de Le Cronache di Neméria)
Autrice: Sara Cremini
Editore: Pav Edizioni
Genere: fantasy
Formati: cartaceo, digitale
Pagine: 314

 

Trama:

L’oblio è calato su Neméria come un manto oscuro, modificando i ricordi dei Nemériani. Un burattinaio ha da sempre mosso i fili del mondo e ora il suo piano è giunto al culmine. Solo il mago Luis, protetto dall’anello che ha lui stesso forgiato, pare preservare memoria del passato. Insieme al fedele Tibs, andrà alla ricerca dei Custodi della Magia, con l’intento di riunire il gruppo e di riportare in luce la verità. Riusciranno l’amore e la magia a far vincere il bene? Riuscirà Neméria stessa a sopravvivere? Tra intrighi, fiori magici, creature mitologiche, leggende, maschere e giochi di potere, si diramerà la narrazione di questo high fantasy, in cui i protagonisti vivranno l’ultimo, epico viaggio tra le terre di Neméria.

 

 

Recensione Tanosa

 

Non credo di essere davvero pronta a parlare di questo libro, di questo volume che conclude, in un certo senso, la trilogia de ‘Le Cronache di Neméria’. Mi sono affezionata ai personaggi, ai loro modi di fare, di parlare, di litigare e perché no, persino di amare. Si sta concludendo un percorso bellissimo, che ho adorato fare insieme all’autrice – Sara Cremini – e a tutti i suoi protagonisti, da quelli principali ai secondari, dai buoni e cattivi, ai rei confessi. 

Come si fa a scrivere qui tutto ciò che sento dentro?
Ebbene, proverò!

Leggere ‘L’erede dell’ultima dinastia’ è stato bellissimo, liberatorio, ma allo stesso tempo, ogni pagina, ogni capitolo, è stato pervaso per me da un senso di nostalgia. Quella bella e dolce, che ti prende quando ti siedi con un bel libro, una cioccolata calda, accanto a un fuoco (o a una stufa, anche un falò va più che bene) e ti immergi in quei mondi che ti hanno rapito il cuore. Perché Neméria è questo che ha fatto: mi ha rapito il cuore.

La storia non ha intoppi, si legge con la consapevolezza che non ci si vorrebbe staccare da quelle pagine e i temi che Sara affronta sono importanti, davvero importanti, troviamo l’amore, primo tra tutti, la generosità, la gioia nel ritrovare un amico perduto, andato perso nel tempo, la rabbia per la morte di chi ti sta a cuore, ma la rinascita, esattamente come una fenice, di tutto ciò che ti circonda. Il male poi, è davvero male? Malvagio? Inarrestabile? O dietro le ombre scure e tenebrose che si tira dietro, nasconde uno spiraglio di luce? Ciò che vediamo è ciò che esiste davvero o c’è molto, molto di più?

In Neméria, lasciatevelo dire, c’è molto di più!

 

 

Sara ha, a mio avviso, la capacità di unire tutto questo a una storia originale, senza tempo, che è in grado di far sognare grandi e piccini. 

I personaggi hanno avuto una crescita esponenziale, tutti eh, non so come abbia fatto a renderli così unici, così loro, senza farli mai smettere di dare di più, di essere una versione migliore di ciò che avevano dentro, dal primo, al secondo e anche in questo volume. Però, non starò a dilungarmi qui su questo perché presto vedrete nel blog un articolo dedicato proprio ai personaggi di Neméria – per lo meno alcuni – e alla loro crescita, perciò ora parlerò di altro.

Parlerò di quanto ho sorriso, scosso la testa, ammiccato, pianto leggendo questo libro. Del magone che sentivo crescere ogni qualvolta mi avvicinavo di un altro capitolo alla fine. Della sensazione di voler andare avanti, scoprire cosa Sara aveva in serbo per noi lettori, ma allo stesso tempo della paura che mi costringeva a rallentare un po’. Nello scrivere queste parole, rivivo le stesse emozioni ed è qualcosa di forte.

Forte come Neméria… come il suo mondo… che forse non è poi così lontano dal nostro…

L’emozione più forte è stata la sorpresa perché, in fondo, quando tutto sembrava concludersi, è nata una nuova luce, qualcosa di inaspettato e, ovviamente, intriso della magia più pura, quella di Sara Cremini.

 

 

 

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