L’amore per la famiglia in ‘Le cronache di Neméria – i demoni del passato’ di Sara Cremini

Buongiorno libromani tanosi,
oggi torno a parlarvi di ‘Le cronache di Neméria – i demoni del passato’ di Sara Cremini, qui trovate la recensione al primo e al secondo volume. 

Mi è stato affidato un tema a cui tengo particolarmente, la famiglia. Un po’ come in Lilo e Stitch, per me la famiglia è davvero molto importante, anzi essenziale. Non parlo solo di quella in cui ci troviamo fin dalla nascita, per quanto io mi senta fortunata, ma anche di quella famiglia che ci si crea da soli. In Neméria capita proprio questo, sapete?

I personaggi di Sara Cremini si incontrano, imparano a conoscersi e tra alti e bassi tutti si trovano a far parte di un grande cerchio magico, un involtino primavera in cui Sara Cremini ha scritto ciò che per loro era ed è importante.

La famiglia è calore, amore, ma anche litigi, porte chiuse in faccia, poi riaperte con dolcezza o con più energia di quanta necessaria. La famiglia è anche non vedersi per tantissimi anni e poi scoprire che quella parte di te, ormai lontana e forse nascosta, dimenticata, è ancora così pulsante da fare male. Famiglia, secondo me, è questo e molto di più.

Ecco perché dico che in ‘Le cronache di Neméria – i demoni del passato’ la famiglia è alle fondamenta delle storie, la troverete nella formazione dei demoni che i nostri amici dovranno affrontare, nei parenti del re e della regina, degli incontri straordinari, magici e maligni che alcuni dei personaggi dovranno incontrare.
Perché il passato non rimane mai dormiente per sempre, trova il modo di risvegliarsi, di cibarsi dei tuo ricordi e, quando meno te lo aspetti, saltare fuori con il volto di chi credevi morto per sempre o di chi la memoria ti dice falsità.

La famiglia, nel bene o nel male, rimane.
In Neméria è così.

[Nella foto che vedete qui sotto è presente una pagina del libro, perché mai ci sarà un bellissimo ippogrifo? A voi spetta scoprirlo leggendo il libro.?]

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