Intervista a Mirko Morello – autore di ‘Per incontrarsi nel tempo’

Buondì Libromani Tanosi,
oltre alle recensioni – come sicuramente avrete già visto – ho ripreso a presentarvi degli autori ne  #intervistaallautoreTLS (in instagram cercate il tag per recuperarle tutte).

Oggi vi parlo di Mirko Morello autore di ‘Per incontrarsi nel tempo’. Vediamo intanto la sua raccolta di poesie.

 

Titolo: ‘Per incontrarsi nel tempo’
Autore: Mirko Morello
Genere: raccolta di poesie
Caratteristiche: cartaceo – digitale – 408 pp.
Lasciati incontrare da questo canzoniere d’appartenenze. Il volume fluisce, in tredici raccolte, una poesia umana inarrestabile e di quiete dipanando uno swing bridge tra il Poeta e il Lettore al fine di raggiungersi “per incontrarsi nel tempo, con un verso ed un amore da condividere” così da “scegliere ancora” – e sempre! – “la Vita”, colta nel suo inarrestabile divenire, per restituirvene tutto l’incanto e l’ebbrezza in un viaggio entusiasmante con cuore e mente. L’edizione stampa è arricchita da un ampio corpus di note.

 

 

 

L’intervista

 

1.Ciao Mirko, sono molto felice di poterti presentare nella mia Tana per conoscerci meglio, cosa ne pensi di raccontare a me e ai miei Libromani Tanosi come ti è nata la voglia di scrivere? Un aneddoto o qualcosa che hai sempre sentito dentro?

La scrittura, nella mia vita, è un’eredità. Sono cresciuto tra libri di poesie e fumetti. A sette anni avevo già scritto e impaginato il mio primo racconto con un vecchio MS-DOS. Mio zio paterno è stato il fautore di tutto ciò. Anche lui è stato un poeta e, finché ho avuto la fortuna di averlo accanto, ha alimentato continuamente questa voglia di raccontare la vita attraverso la poesia.

 

2. Dal tuo profilo instagram si evince che sei editore digitale di Magazine Morello Edition, vuoi parlarci di questo progetto che porta il tuo cognome?

La MME è un sogno. Una piccola “casa editrice” digitale e no profit. Ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza, maturata in questi ultimi quindici anni, per guidare altri autori emergenti che stanno iniziando a prendere confidenza col mondo editoriale ma anche con la scrittura. Un anno fa ho ideato la collana POETI (da poco ho pubblicato il diciannovesimo volume) che ha concretamente aiutato diversi autori ad acquisire consapevolezza di sé e del proprio talento. Mi piacerebbe, anche se so che sarà alquanto improbabile, trasformare la Magazine Morello Edition in una casa editrice/libreria indipendente sul modello della City Lights fondata a San Francisco da Ferlinghetti negli anni Cinquanta. Ovviamente, altri tempi, altre possibilità. Ma condurre sogni impossibili mi aiuta ad essere l’uomo che sono, quindi continuerò a custodire e difendere anche questo.

 

3.“Per incontrarsi nel tempo” è una tua raccolta di poesie, come descriveresti questo genere che molti reputano di nicchia? Secondo te è necessario difenderlo o sa farlo benissimo da solo?

Cerco di riportare amanti alla Poesia. Troppo spesso tacciata d’oscurantismo, svilita da banalità indegne. L’arduo compito è di restituirle amanti che possano tornare a nobilitarne l’essenza. Ho sempre visto la poesia come possibilità d’incontro, “atto di pace” (per citare il mio prezioso Neruda), urgenza interna per tradurre sé stessi al mondo e viceversa. La possibilità concreta di esserci: ovunque e per chiunque, con le proprie fragilità da cui attingere altra forza per continuare a condurre i nostri sogni impossibili.

 

 

4.“Il baule del migrante” è, invece, un tuo romanzo. Ti va di parlarci della trama e del titolo che hai scelto di dargli?

Il baule del migrante è un’opera poliedrica: costituita da 27 racconti brevi (legati come un romanzo) svariate illustrazioni digitali e 3 raccolte di poesie eteronime (che pubblicherò in versione stampa il prossimo anno in un volume separato). Il libro racchiude un cosmo da condividere con quei gentiluomini di fortuna perennemente in viaggio nel tentativo di chiedere sempre, alla Vita, una prodigiosa ebbrezza. La storia è incentrata sul personaggio di Milo Milani: un fotoreporter agrigentino ovvero l’eteronimo più vicino al mio modo di essere e di vedere il mondo tra quelli che ho inventato. Il titolo, ovviamente, è legato ad un episodio narrato nel libro, ma in senso lato indica il bagaglio di esperienze che ci portiamo dietro e di cui, nel bene e nel male, facciamo necessariamente tesoro.

 

 

5.Hai progetti futuri? Qualche che i tuoi lettori dovrebbero assolutamente conoscere?

Come ti dicevo, a novembre del prossimo anno pubblicherò un nuovo libro di poesie che sarà legato a “Il baule del migrante” di cui, attualmente, sto curando l’editing per una futura ripubblicazione anche in versione stampa visto che, per il momento, è disponibile soltanto in versione e-Book illustrata.

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