‘Il diario segreto di Madame B.’ di Emanuela Esposito Amato – recensione

Una nuova settimana è arrivata, libromani tanosi, e così vi parlo oggi di un libro di cui ho già accennato nel profilo instagram e di cui vorrei, ora, parlare in modo più approfondito qui. 
Quindi, senza altro indugio, eccovi il romanzo in questione!

 

‘Il diario segreto di Madame B.’

 

Autore: Emanuela Amato Esposito
Genere: narrativa, di formazione
Casa editrice: Alcheringa
Formati: cartaceo e digitale
Pagine: 326


Trama: Rimasta senza i genitori, abbandonata dal convivente e licenziata dall’impiego di antiquaria, Joséphine Bressi rispolvera l’arte culinaria e prepara manicaretti da recapitare a domicilio. Durante una consegna, la signora Cortese le offre la possibilità di tornare a occuparsi di antiquariato, coinvolgendola nell’arredamento di un lussuoso resort turistico. Asociale e spesso maldestra, Joséphine si lascia convincere, ma ciò significa che dovrà lavorare con l’altera, ostica e sempre perfetta Domitilla e soprattutto con Massimiliano, l’architetto giovane e attraente che si occupa della realizzazione del progetto e per cui sin da subito prova dei sentimenti contrastanti. Lui però sembra molto in confidenza con Domitilla. A complicarle la vita poi l’immagine sfocata di una donna che le appare nello specchio di una toelettina francese di inizio Ottocento. Logica e controllata, razionale e fredda, Joséphine cerca di superare l’impatto emotivo che la visione ha su di lei, e i contrasti e le incomprensioni con Domitilla e Massimiliano, ma durante il restauro, da un cassetto nascosto del secrétaire vengono fuori tre quadernetti e un dagherrotipo che ritrae proprio la donna dello specchio…

 

Recensione tanosa

 

‘Il diario segreto di Madame B.’ è una di quelle storie che vi lascerà con il cuore sospeso, lo stomaco in subbuglio e la testa martellante. Non è mai facile decidere cosa fare della propria vita, quale direzione intraprendere per sentirsi davvero vivi e con in mano le redini della proprio esistenza. 
Quante volte ci siamo sentiti persi?
Quante volte tutto ciò che ci circonda è stato tirato a lucido facendoci scivolare?

Joséphine all’inizio del libro si trova in questa scottante situazione: non ha più i genitori, un lavoro e nemmeno quello che le era sembrato l’amore della sua vita. Ama cucina e ha fatto di questa sua passione un lavoro, ma quanto potrà andare avanti così? Non è che si guadagni poi così tanto… Fino a che non le viene fatta una proposta che la farà davvero riflettere, facendole mettere ogni cosa in discussione.

La signora Cortese – un personaggio che ho trovato adorabile – propone alla nostra protagonista un lavoro per cui potrebbe tornare ad occuparsi di antiquariato. E già qui, essendo io un’amante delle cose antiche, l’autrice mi aveva già conquistato ?.
Ciò che è ben chiaro dal modo di agire di Joséphine è la sua grande paura, il suo dilemma e l’enorme dubbio sul da farsi. Lei è sempre stata una donna razionale, qualcuno potrebbe definirla fredda, e lavorare insieme a Domitilla e a Massimiliano (un architetto) non la rassicura di certo. Sopratutto per ciò che inizia a provare, a sentire dentro come una scossa, quando lui è nei paraggi. 

 

 

Ciò che mi ha fatto impazzire di questo romanzo è, però, un diario – proprio quello del titolo – che Joséphine trova in un cassetto nascosto del secrétaire e… La Madame B. di cui legge è davvero la Madame B. a cui tutti noi abbiamo pensato? 

 

È così che inizia un alternarsi tra il presente e il passato, un tempo che viene trascritto nelle pagine da quel diario da una mano che necessita di un posto segreto in cui custodire la sua storia.

 

 

Il libro di Emanuela Esposito Amato racchiude dentro le sue pagine molto di ognuno di noi, un viaggio fatto tra desideri, doveri e salti tra un presente ancora da vivere e un passato che ha già avuto il suo corso… giusto o ingiusto che sia.

 

 

 

 

 



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