‘Il conffine del perdono’ di Carmen Weiz – (recensione)

Buon sabato libromani tanosi,
ho già recensito qualcosa di Carmen Weiz, quest’oggi sono pronta a parlarvi del suo secondo spin-off della saga Swiss Stories).

Titolo: ‘Il confine del perdono’
Autore: Carmen Weiz
Genere: romance, narrativa
Editore:  Quest Editore
Formato: cartaceo, digitale
Pagine: 385

Trama: 

Direttamente dalle foreste di pini in Svizzera, arriva la storia (spin off) derivata dal Bestseller Amazon ‘’La Ragazza nel Bosco’’…

Non provare mai ad addomesticare l’amore perché esso ti distruggerà. È un sentimento selvaggio, che non offre garanzie.

Due mondi completamente diversi, due anime, due cuori. Una sola bugia…
A volte facciamo del male proprio a coloro che amiamo di più.

Melanie Roseberg è un’insegnante con una vita tranquilla e un amore incommensurabile per i libri. Amore che ha ereditato da suo nonno, l’unico che sapeva ascoltarla e la faceva sentire protetta in ogni dove. Con la sua morte, Melanie ha ereditato un tesoro di un valore inestimabile, il cuore pulsante della vita del nonno ora è nelle sue mani, ma non è l’unica a volerlo per sé…

Jodi Andrey Gregori è stato cresciuto per governare, allevato per condurre e destinato a seguire le orme di un uomo al quale è legato tramite il sangue, un’anima con la quale non ha niente in comune. Andrey ha ereditato una maledizione, dalla quale farebbe qualsiasi cosa per sottrarsi…

Si dice che l’amore, quello vero, non sbagli mai. Che la potenza e la forza di questo sentimento possa sopravvivere a tutto… perciò nemmeno a un rapporto basato su un gioco di potere, menzogne e seduzione avrebbe potuto soccombere. Non è vero?

Per il secondo spin off della Serie Swiss Stories, Carmen Weiz ritorna con un nuovo contemporary romance e ci invita a scoprire l’essenza e la forza di questo profondo sentimento, tanto devastante quanto indomabile.

Le loro strade si incroceranno.
Delle promesse verranno infrante.
Tutte le regole saranno capovolte.
Può un cuore resistere a tutto ciò?

Se tutti gli errori meritassero di essere castigati, cosa ne sarebbe del perdono?


Recensione Tanosa


‘Il confine del perdono’
di Carmen Weiz non è da catalogare solamente con l’etichetta storia d’amore, questo ci tengo a dirlo subito, perché al suo interno troverete anche una forte crescita dei personaggi, un comprendere cosa davvero si desidera nella vita e, se necessario, fare qualche passo indietro pur di ottenerlo. Come avete letto nella trama, questo libro è uno spin-off della serie Swiss Stories, il secondo nello specifico, il primo è ‘Il confine dell’amore, in cui Jodi Andrey Gregori è già presente.
Prima di parlarvi di lui, voglio concentrarmi sulla protagonista, Melanie Roseberg, una ragazza, una donna, che decide di rimboccarsi le maniche, come potremmo fare tutti noi, per seguire il suo più grande sogno: sentirsi vicino al nonno gestendo la libreria che lui stesso le ha lasciato. Già nei primi capitoli saranno chiare le difficoltà che si troverà, volente o nolente, ad affrontare. Molto spesso ho avuto la sensazione di sentire Melanie vicina, costantemente, e avrei voluto allungare la mano solo per confortarla ed aiutarla. Sempre presente nella sua vita è, comunque sia, la sorella, ecco un altro personaggio di Carmen che mi ha stregato e conquistato! Lei è sempre lì per Melanie, le da’ consigli, la fa sorridere, insomma ogni personaggio – come negli altri libri di Carmen – rasenta la realtà. Certo, alcune scelte da loro fatte non saranno in linea su come avrei agito io o, ci scommetto, su come avrebbero agito alcuni di voi, ma sono reali, quasi tangibili. 

Anche Jodi è tangibile, con i suoi timori, il suo cuore forse freddo, glaciale, come i suoi occhi. Qualcosa però in lui si sta muovendo, e non ha a che fare con Melanie, è qualcosa di più profondo e intimo. La vita che ha scelto di seguire, è davvero ciò che vuole? Anche qui, nella sua vita, c’è la presenza costante, dico negli ultimi anni, di un nonno, una figura austera, tutta d’un pezzo e che non ammette repliche. Jodi si sentirà più Andrey o sceglierà di rimanere Jodi?

C’è una cosa che mi ha colpito nel leggere questo libro, al di là dei personaggi, la grande ricerca che ho intuito esser stata fatto dall’autrice, il cercare come certe cose sono nella realtà, anche dal punto di vista di sentimenti, delle emozioni e delle reazioni. Inoltre, ve lo devo dire, mi ha incuriosito così tanto con le descrizioni di alcuni posti che le ho persino chiesto se uno di questo – un giardino magico e bello da far battere il cuore – esistesse. Purtroppo mi ha detto di no, quel giardino sarà nella sua mente e rimarrà racchiuso tra i ricordi, le speranze, gli amori di noi lettori.

Carmen Weiz ha scritto di un amore, sì, ma di quello grande e instancabile, quello che prima di essere verso gli altri, è dentro di noi. È da lì, dal suo angolino protetto che si rafforza e poi si allunga, piano piano, verso gli altri. Sono certa che Melanie e Jodi sarebbero d’accordo…


Lo specchietto delle emozioni


E ora, alcune righe per spiegarvi le mie emozioni durante la lettura, le trovate sotto forma di faccina sotto la trama. Sono rimasta stupita nel vedere quanto il personaggio di Melanie fosse ben fatto, mi è piaciuto il suo essere insicura ma testarda allo stesso tempo, il fare alcuni passi avanti e poi cercare di capire se ne era valsa davvero la pena e, soprattutto, l’amore verso i libri, ciò che alla fine accomuna tutti noi. Ovviamente sono stata felice nel vederla realizzare alcuni degli obiettivi che si era posta nel cuore all’inizio del libro e, infine, mi sono commossa per alcune scene. 

Non mi resta che dirvi, buona lettura!


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