‘Home Run’ di Lorenzo Sartori

Titolo: Home Run

Autore: Lorenzo Sartori

Genere: romanzo breve di fantascienza (thriller)

Caratteristiche: circa 74 pp. – ebook – cartaceo

Trama:  E10 è il nome in codice di un uomo rinchiuso in un centro ricerche. E10 non ricorda chi è, né come sia arrivato in quel posto, capisce solo di essere una cavia. Sfruttando un momento di distrazione, ma anche capacità di combattimento inaspettate, E10, o Ethan come preferisce chiamarsi, si libera e fugge dal centro. La struttura si trova però su un’isola sperduta in mezzo all’Oceano Pacifico. La sua fuga ha le ore contate?

 

Recensione della Tana:

 

Lettori della Tana, oggi vi propongo un mini romanzo, o racconto che dir si voglia, che consiglio a un grande numero di quelli che tra voi mi seguono. Ha molti degli elementi che amo in una lettura e il narrare dell’autore mi ha tenuto con il filo sospeso fino alla fine. E10 non è il solito protagonista, non è un ragazzo che sa fare tutto o che sa trasformarsi in chissà quale animale mitologico o fantastico, ma è simile, più di quanto possiamo immaginare, a ognuno di noi.

Lo stile con cui viene narrata la sua storia è lineare ed equilibrato. L’autore riesce, in un gioco tra passato e presente, a illustrarci man mano le informazioni che andranno a creare il puzzle della nostra indagine. Dico indagine perché solo così si può definire il cercare di capire che cosa è capitato a E10.

Ma chi è veramente E10? Come è finito in quel laboratorio di ricerca che somiglia così tanto a un carcere? Perché ora che sta scappando, ha continui dejavu su ciò che sta facendo? E se lo avesse già fatto?
Questi sono tutti interrogativi che mi sono posta fin dal primo capitolo, quando il personaggio di E10 ci viene presentato come un paziente di una ben strana clinica. Tutto è strano e nuovo per lui. E l’affinità che si sente con esso spinge ad andare avanti per cercare di aiutarlo. Sapete come funziona, no? Se non si va avanti, è come se si lasciasse intrappolato il protagonista nella situazione indesiderata di turno. Se, invece, si va avanti nel leggere, lo si aiuta a capire e a stravolgere la trama.

E10 non è il suo vero nome. Come lui anche noi lettori, ora, lo sappiamo. Ma qual è il suo nome di battesimo? Il dottore che lo ha ‘fregato’ e portato in quel posto, gli ha dato quel nome per un gioco di parole alquanto interessante quanto inquietante. Indovinate un po’ voi il nome di E10?

L’alone di mistero che ho sentito per tutta la lettura, mi sta spingendo a scrivere questa recensione come se voi lettori, poi, mi potreste rispondermi. Una specie di botta e risposta, che spero con qualcuno avverrà nei commenti. Il romanzo è uno dei più dinamici che ho letto e credo si meriti una recensione del genere. Dinamico? Sì, confermo. Dinamico al 100%.

Nelle sue 85 pagine, come è stato stimato dal mio lettore kindle, ha più dinamicità lui di molti altri romanzi con il doppio se non il triplo delle pagine. E’ un romanzo fantascientifico, un’avventura che richiama alla mente qualcosa per tutta la sua durata, un mistero che sembrerebbe irrisolvibile.

Ma è davvero così?

Un punto a favore dell’autore sono anche le descrizioni puntigliose, quelle che fanno sembrare di essere davvero nei posti visitati dallo stesso E10. La scogliera, il laboratorio, la casa con Kate…

La fantasia dell’autore ha, secondo me, fatto centro. Il personaggi descritto, E10, è perfetto per la parte che gli è stata assegnata. Nessuno potrà sentire la sua mancanza, anzi ci sono molte persone che si libererebbero volentieri di lui. La sua unica speranza è una tirocinante che ha visto ciò che non avrebbe dovuto vedere. E per sua fortuna, il mantenere le promesse fatte per lei è cosa sacra, altrimenti chissà come sarebbe andata a finire. Non voglio nemmeno pensarci.

Che altro dire? Il finale è tutto da scoprire, ma posso confermare che un po’ ci speravo.

Gli indizi che Lorenzo Sartori, l’autore, lascia per tutto il romanzo sono come un escalation di emozioni che finiscono in mare, proprio come la scena finale.

 

 

– Hanna M.

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