Ho incontrato Thomas – protagonista di ‘Drive me Crazy’di Lara Coraglia

Ciao Libromani tanosi,
la mia avventura precedente, sempre all’interno di questo libro, finiva così, vi ricordate?

Appena concluso di parlare, Crys mi ha abbracciato di nuovo, so cosa state pensando e sì, mi ha sporcato un altro po’. Ma non mi è importato più di tanto perché intervistarla è stato davvero importante per me e per tutti i nostri lettori. Così, l’ho salutata con la promessa di rivederci e sono tornata a casa in attesa del prossimo viaggio… 

Vediamo cosa mi è capitato qualche giorno dopo… 😎😎😎.

 

 

 

La mattina designata per il nuovo appuntamento, mi sono immediatamente diretta verso l’ufficio di un avvocato. Certe situazioni vanno affrontate di petto e io necessitavo di un consulto urgente. Sono arrivata davanti a un enorme edifico e subito ho pensato che mi sarei persa se le indicazioni non fossero state così chiare. Ho chiesto informazioni solo un paio di volte, sono migliorata!
Dopo aver percorso un lungo corridoio, in cui mi aspettavano in fondo una segretaria gentile – con un perfetto caffè – e la mia meta, mi sono fatta annunciare. Sono entrata nel grande ufficio, rimanendo subito sbalordita dall’ordine che vi regnava all’interno: sembrava che niente, nemmeno un granello di polvere, avesse il diritto di non stare al proprio posto. C’erano libri impilati in modo perfetto, penne allineate come uno squadrone pronto ad entrare in battaglia, cartelline e cartellette smistate dalla più grande alla più piccola e poi c’era lui, libromani tanosi, l’avvocato, abitatore naturale di quell’habitat, seduto in modo super composto dietro alla scrivania. Thomas.

«Ciao Thomas, la tua segretaria è davvero molto gentile, mentre aspettavo ti liberassi mi ha offerto un caffè buonissimo. A proposito di bevande, ne hai una preferita?»


«Buongiorno cara Giulia» mi ha fatto fin da subito un mezzo sorriso, l’ho preso come un buon segno! «La mia segretaria è gentile ma è un po’ impicciona per i miei gusti 😅 comunque, per quanto riguarda la mia bevanda preferita, beh diciamo che il caffè è il mio migliore amico ma non rinuncio a un buon calice di vino e…» si è avvicinato, indicandomi la sedia e appoggiando gli avambracci sulla scrivania di legno. «La cioccolata calda vale come bevanda?» Ha concluso la sua risposta con un occhiolino degno di nota.

 

Prima di continuare a parlare, mi sono seduta, seguendo il suo consiglio di poco prima, e scoprendo che quella poltrona era comodissima!

«Certo che la cioccolata calda, vale. Sono convinta che molti lettori e scrittori, e non solo ovviamente, la amino come te! Comunque, so per certo che sei uno stakanovista, come ci sei diventato? A poco a poco o il tuo ufficio è diventato parte integrande di te senza rendertene conto?»

«Io e il lavoro siamo sempre andati a braccetto, mio padre mi ha inculcato la dedizione al lavoro sin da quando ero piccolo quindi è una cosa ben radicata in me.
Per quanto riguarda lo studio legale, beh… Non volevo intraprendere la carriera nello stesso settore del mio vecchio e la legge mi affascinava molto e ho scelto di seguire questa strada.»

 

 

 

«Mi è arrivata voce che non sei solito guidare un’auto, ma che hai un’autista. Non volermene ma devo chiedertelo: è proprio così brutto guidare? So che il traffico in città è veramente micidiale…»

Oh cavoli! In quel momento ho davvero pensato di averla combinata grossa. Sapete, libromani tanosi, prima di recarmi dentro un libro per un’intervista, sono solita documentarmi sui personaggi e so che questa è una cosa importante. Quando l’ho visto irrigidirsi le spalle, contrarre la mandibola e stringere ancora più forte una penna che aveva tra le dita… bè… ho temuto mi buttasse fuori dall’ufficio. Invece mi ha risposto:

«Ho un’autista sì, diciamo che il traffico di Houston non è mio amico così come non lo sono le auto… so che sono vago, chiedo scusa ai tuoi lettori, ma se dicessi di più Lara me la farebbe pagare in un modo o nell’altro 🙈»


Okay, forse il problema erano le pressioni dell’autrice… Chissà…

 

«Dopo una domanda un po’ scomoda, eccone una che forse ti farà sorridere: cosa pensi di souvenir, ninnoli e quant’altro? Grazie a un uccellino – l’autrice ovviamente – so che non li ami molto. Come descriverti il tuo appartamento?»


«In effetti non li amo proprio 😅 non mi piacciono, non mi dicono assolutamente niente e li vedo solo come cattura polvere. La mia casa è minimalista, non ci sono cose superflue eccetto le mie personali ma, al contrario di mia sorella, per me è solamente un luogo in cui tornare a dormire e svolgere le normali attività giornaliere: colazione, cena, doccia, barba queste cose qui insomma 😅 avrai notato che non ho nominato il pranzo, a quell’ora sono sempre qui 😁» ha aggiunto allargando le braccia e indicando il suo ufficio.

Ho lasciato vagare il mio sguardo nella stanza, proprio come all’inizio sono rimasta colpita dall’ordine e dalla pulizia. Ho riportato, comunque, ben presto la mia attenzione su di lui per l’ultimo quesito.

 

«E, infine, una domanda che ho fatto anche alla protagonista femminile del libro, cosa senti di aver imparato da ‘Drive me Crazy’?»


«Beh… è una domanda impegnativa, Drive me Crazy ha cambiato molte cose di me. Ho imparato che bisogna provare a superare certe paure, che bisogna essere forti e non fermarsi troppo a riflettere. Ho imparato a conoscermi meglio, ho capito che certe passioni vanno assecondate e poi… Beh ho imparato… No, non posso dirlo 😁» si è alzato, ha fatto il giro della scrivania e ha guardato – facendomi persino ridere – un punto preciso della stanza, come se vi fosse una telecamera, e ha aggiunto: «Dovrete leggerlo 😎.»

Si è poi voltato verso di me, chiedendomi: «Lo dirai ai tuoi lettori, no?»


«Bè, certo, lo scopo di queste interviste, oltre a far sì che io sia felice incontrandovi, è proprio quello di incuriosire e far sapere più cose ai lettori.»


«Bene, dunque che aspetti?»


«Cosa?»


«Vai a scrivere l’articolo, non vedo l’ora di leggerlo!»


Dopo questo scambio di battute – secondo me dettato anche dal fatto che lui aveva un mondo di cause da studiare – me ne sono andata, salutandolo, e pensando già alle parole perfette per raccontarvi ogni cosa!

 

 

INTERVISTA BONUS!

Sabato 20 febbraio andate a vedere il profilo di Lara Coraglia, l’autrice, perché sarete voi a porre delle domande direttamente a uno dei personaggi di ‘Drive me Crazy’.

Rachel, la piccola della famiglia, vi aspetta e non vede l’ora di rispondervi.

 

 

 

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