Ashley, Cody e Chris si presentano alla Tana – dal romanzo ‘Spotlights Off’

Salve libromani tanosi, 
in questi giorni sto entrando davvero dentro tantissimi romanzi e lo sto facendo per le interviste, ovvio, ma non posso negare quanto mi piaccia essere così vicino ai personaggi di cui ho letto e riletto le gesta. In questo caso vi presenterò Ashley, Cody e Chris, direttamente usciti da ‘Spotlights Off’ di Ilaria Maffioli!

 

 

Titolo: ‘Spotlights Off’
Autore: Ilaria Maffioli
Editore: self
Genere: romance – di formazione
Formati: cartaceo – digitale
Pagine: 441


Trama: Secondo un’antica leggenda giapponese, ognuno di noi possiede un’anima gemella, una persona legata a noi stessi dal destino.
Un filo rosso che, anche provandoci, non si può spezzare, perché qualunque siano gli eventi della nostra vita, qualunque cosa accada, incontreremo quella persona quell’anima destinata a noi.
Ashley è come una sirena, è in grado di incantare ogni persona accanto a se con il suo melodioso canto. Una ragazza misteriosa tanto quanto quelle creature che si aggirano nelle profondità marine, delle quali talvolta ci si ritrova a dubitare dell’effettiva esistenza. Una stella luminosa che fa affidamento solo sulla propria luce, poiché l’unica persona su cui conta realmente, è la stessa che vede riflessa nello specchio.
Cody è come un libro aperto e nel suo animo sei in grado di leggerci ogni tipo di emozione, non sente il bisogno di nascondersi, non più. Ha lasciato tutto per dedicarsi a ciò che più ama, lui stesso ha scelto di vivere la vita che sta vivendo. Crede fermamente nei sogni, non pensa che siano solo una proiezione della mente, dei castelli da noi costruiti per sentirci meno vuoti, meno soli. È riuscito ad aprire i cassetti della sua mente, facendo diventare realtà tutti quei castelli ed ora è in grado di volare al di sopra delle nuvole superando i limiti che ogni persona si pone, arrivando dove nessuno pensa di poter arrivare.
Un attimo fuggente già scritto nel destino di entrambi.
Due stelle che si scontrano, provenienti da due binari differenti ma illuminate dalla stessa luce.
Due stelle gemelle che non sanno di esserlo.

 

L’intervista ai personaggi

 

Senza sapere come, più o meno come mi capita ogni tanto, mi accorgo di essere seduta in mezzo a un giardino immenso: dei fili d’erba mi solleticano le caviglie scoperte e il sole mi scalda lasciandomi addosso un lieve tepore. Un sospiro alle mie spalle mi fa voltare improvvisamente e di fronte mi ritrovo una ragazza con lunghi capelli biondi e gli occhi chiari rivolti al cielo. È seduta su una panchina, è scalza, e continua a guardare in su senza dare segno di voler smettere. La riconosco e provo a parlarle.

 

Ehi Ash, tutto bene? Ti vedo persa nei tuoi pensieri, qui, da sola: ti capita spesso?

 

Finalmente abbassa lo sguardo verso di me e, prima di rispondere, mi sorride. Mi siedo vicino a lei pronta ad ascoltarla e non riesco a non pensare che in quel sorriso ci sia nascosto qualcosa che non lo fa splendere davvero.

 

«Ehi! Diciamo che sono stata meglio, se come risposta è accettabile. Quando mi sento un po’ persa, un po’ confusa, vengo sempre qui a guardare il cielo e a respirare un po’. L’ambiente in cui vivo a volte è… soffocante. Ogni tanto mi metto qui, come adesso, prendo il mio diario e cerco di scrivere delle canzoni, mettere il mio stato d’animo nero su bianco e creare qualcosa di buono mescolando i miei pensieri a ciò che mi sta accadendo. Mi capita molto spesso di sentirmi sola, nonostante io sia sempre circondata da persone che mi vogliono bene, che mi amano, che cercano di capirmi e aiutarmi. Non vorrei fosse così, ma credimi a volte è davvero difficile distinguere la vera Ashley da quella che devo mostrare nelle copertine delle riviste. Tutti si domandano come io possa sentirmi sola, eppure è così, perché avere tutto non è bello come può sembrare e la felicità, purtroppo, è effimera. Stando con Cody ho capito ciò che conta davvero e ciò che vorrei sempre dalla mia vita, ma anche tra di noi è sempre un punto di domanda. Chissà cosa il destino ha in serbo per noi, chissà se i nostri sentimenti possono tenerci a galla ed impedirci di affondare, chissà se riusciremo a resistere e portare avanti tutto questo nostro amore nonostante il nostro lavoro… Non lo so, non so come sto e sì, sono molto persa e pensierosa, a volte vorrei solo sprofondare sotto terra, con il silenzio, giusto per avere un po’ di pace.
Li vedi quei fiori? Non so se li conosci, si chiamano Iris. Rosalie li tiene sempre in casa e se ne prende cura perché sono i miei preferiti. La mia mamma mi diceva sempre che era n fiore adatto a me, perché ha mille colori, proprio come me e anche per il suo significato. Secondo la leggenda prendono il nome da una dea portatrici di messaggi celesti che facendo avanti e indietro dal paradiso alla terra ha dato vita all’arcobaleno. Lei diceva che io avevo proprio portato l’arcobaleno nella sua vita ed era per questo che era il mio fiore. È il mio preferito sia perché la mamma me lo ha ‘dedicato’, ma anche perché mi da un po’ speranza. Sentendomi sempre persa mi domando spesso qual è lo scopo della mia vita, se sono nata per un motivo e forse, chi lo sa, sono destinata davvero a portare l’arcobaleno nella vita delle persone che amo. La cosa che però mi chiedo è semplicemente una, alla quale non so rispondere proprio, nonostante io cerchi la risposta nelle stelle, nel cielo e negli occhi dei miei amici: l’arcobaleno fa sorridere, è segno di felicità, così come l’Iris in un certo senso, giusto? Ma allora, se il mio scopo è portare la luce allora perché io mi sento così triste? Perché mi sento tanto triste? É un contro senso, non trovi? Forse ha ragione Cody, forse il scopo non è portare l’arcobaleno, forse è trovarlo… Non lo so, non so più niente, mi sento tanto spenta…»


Mi dispiace vederti così tanto giù. Hai, come dicevi tu, delle persone che ti amano e che farebbero tutto per te. Prova a guardare tutto questo con un’altra prospettiva, forse, può aiutarti. Ti immagino sul palco dei tuoi concerti e mi chiedo spesso: come ti senti quando sei lì, sul palco, e vedi tutti quegli occhi puntati addosso. Com’è essere te, la vera te?

 

Mi sorride di nuovo prima di rispondere.

«Questa sì che è una bella domanda! Nessuno mi ha mai chiesto una cosa simile! Beh, che dire, le prime volte mi sento completamente spogliata dei miei stessi sentimenti, mi spiego… Essere sotto gli occhi di tutti, avere i riflettori puntati addosso non è facile. Le persone ti guardano, cercando di capirti a modo loro e per quanto tu possa desiderare di donare loro la vera te stessa, tu non sai cosa loro vedono in te, come vedono te. Per tante persone io sono la rappresentazione dei guai, Jake per primo! Lui associa sempre il mio nome alla parola guaio. Tanti altri, invece, pensano sia soltanto una maschera per attirare l’attenzione. Ho dovuto farci l’abitudine, a tutte queste opinioni diverse e contrastanti, a tutte le loro attenzioni puntate su di me. Mi sento spogliata dalle emozioni per il semplice fatto che loro, con i loro occhi, con i loro sorrisi, se le prendono tutte e le custodiscono per tutto il tempo che rimangono sotto quel palco. Mi domando spesso come sia possibile amare così intensamente una persona che nemmeno conoscono, ma poi ho capito che loro amano ciò che secondo loro io mostro. Il mio essere sempre nei guai, come dicono tutti, non è una facciata ribelle, non è per attirare l’attenzione o puntare i riflettori su di me perché essendo una persona che vive da sempre sotto i riflettori per me ricevere attenzioni è anche una cosa normale. Ciò che loro definiscono guaio, io lo definisco vivere. Vivo la mia vita come posso, come viene, perché non voglio mostrare qualcosa che non sono alle persone che mi amano. E non parlo dell’alcol o dei ragazzi sia chiaro, sto parlando di tutto il resto. Ciò che vorrei recepissero da me non è ciò che credono: io non mi sento una poco di buono quando vado a ballare in discoteca e indosso una mini gonna, non mi sento così solo perché mi piace bere alcol o spingermi oltre i miei limiti. A me piace superare tutti i limiti perché voglio vivere davvero, non voglio fingere di farlo. Può sembrare strano, ma ti giuro che non voglio mandare un cattivo messaggio. Voglio che si amino, così come sono, che sorridano alla vita e si comportino da ragazzi perché sono ragazzi, sono così giovani, così belli, dovrebbero amarsi sempre e dedicare a se stessi il più possibile perché la vita scivola via quando meno te lo aspetti e bisogna viverla, viverla con il cuore e con l’anima, sempre. Amarsi e sorridere, perché siamo delle stelle e, come giusto che sia, dobbiamo brillare. Prima o poi ci spegneremo ma almeno, quando lo faremo, saremo consapevoli di avere dato il massimo per non permettere a quella luce di spegnersi.»

 

Cosa pensi dei sogni? Non parlo di quelli che ci accompagnano la notte prima di dormire, ma di quei desideri che vorremmo veder realizzato a tutti i costi, ma che delle volte ci deludono perché, una volta realizzati, non sono come ci aspettavamo e… anzi… possono far soffrire?

 

«I sogni, wow, parola grossa. Ci sono opinioni contrastanti riguardo i sogni. Quando ero piccola e mamma mi leggeva Peter Pan, non faceva altro che ripetere che i sogni sono le ali per volare, ma non sono d’accordo. La chiave per poter volare sta esclusivamente dentro di te, non nel tuo sogno. Per volare devi essere tu a volerlo, sognare non ti porta di certo a questo, anzi, tutto il contrario. Quando sogni, sorridi quasi in automatico, perché è bello avere quel desiderio chiuso in cassetto ed aprirlo ogni tanto apposta per sorridere. Ma quando poi diventa tutto reale, cos’è che ti fa sorridere? Quale cassetto apri per farlo? Non hai più un sogno perché ormai è reale, non hai un castello da costruire per arrivare in cima perché sulla vetta ci sei già… Non so se mi spiego…
Io penso che, ovviamente, sognare è importante, ma c’è sempre il lato negativo. Dipende tutto da quanto sei disposto a perdere. La realizzazione di un sogno comporta tanti sacrifici, che non tutti sono disposti a fare. Io non avrei mai sacrificato la mia famiglia per realizzare il mio sogno, Cody lo ha fatto ed è davvero felice di questo, ma gliel’ho sempre detto: lo scacco matto è dietro l’angolo. Prima o poi si renderà conto che forse era meglio tenersi quel sogno dove stava. Sognare può essere bello, a volte è un sogno che ti salva la vita, ma può anche spezzartela e può distruggerti davvero.»

 

Qualcuno ci interrompe nel nostro ragionare insieme sui sogni…

 

«Non sono assolutamente d’accordo, raggio di sole. Sì, è vero, ho sofferto molto per arrivare fin qui: ho perso mia madre, mio padre e mia sorella. Pensavo di renderli fieri di me salendo in cima alla vetta, a quanto pare mi sbagliavo. Avevo bisogno di qualcuno che credeva in me e non mi riteneva solo uno stupido ragazzino che si divertiva a sognare in grande, e non ho ricevuto questo. Tutto ciò che ho avuto è stata la porta in faccia da parte di mia madre. Mia madre Ashely, sangue del mio sangue, mi ha sbattuto la porta in faccia perché credeva fossi uno stupido. Grazie al mio sogno ora sono qui, con te. Sono felice e mi sono innamorato di te, se non avessi lasciato tutto, se non avessi creduto davvero nei sogni, a quest’ora non starei volando insieme a te. Sognare è lo scopo della vita, se togli a un bambino un sogno, cosa gli rimane? Essere bambini è così bello Ash, quando sei piccolo puoi essere chi vuoi fino a che non trovi davvero te stesso e puoi farlo solo, e ripeto solo, se non smetti mai di sognare. I sogni sono le ali della vita, sono i tuoi sorrisi e la tua luce, è questo che devi insegnare al tuo pubblico o meglio, anche questo.»

 

Sapevo che Cody ci avrebbe raggiunto per l’intervista, ma nessuna delle due lo aveva sentito arrivare. Si era semplicemente avvicinato per poi entrare in scena nel momento opportuno. Ashley, nel sentirlo parlare, alza gli occhi al cielo sbuffando. Più lui racconta la sua esperienza e più la sento innervosirsi. Alla fine senza salutare, scatta in piedi e si allontana a grandi falcate: qualcosa in ciò che ha detto Cody deve averla ferita davvero tanto! Lui mi osserva per un attimo, sorride e, dopo avermi rivolto un saluto frettoloso, la insegue.

Rimango sola nel giardino, seduta su quella panca che ora sembra fredda e troppo solitaria, fino a che una voce mi distoglie dai miei pensieri. 

«Ti hanno lasciato sola mentre li stavi intervistando eh?»

Ovviamente sobbalzo perché non aspettavo nessun altro a parte quei due. Annuisco e mi giro verso chi ha parlato: non ci credo, è Chris! E adesso come faccio? È il mio personaggio preferito! Cerco di respirare e di mantenere la calma e, sopratutto, la professionalità. 

«Ti va di rispondere a una domanda?»

Chris annuisce.

«Bene. Rimanendo in tema» inizio a parlare indicando il punto in cui quei due sono spariti. «Com’è essere amico di quei due?»

Il ragazzo si schiarisce la gola e si sistema meglio sulla panchina, come a voler essere serio e responsabile, ma poi scoppia a ridere. Forse gli ho chiesto qualcosa di davvero difficile da decifrare. Comunque sia ritorna serio e risponde.

 

«Analizziamo entrambi i punti, così potrai farmi compagnia con una risata anche tu.
Ashley la conosco fin da bambina, da praticamente tutta la vita, o quasi. Lei è quel tipo di persona che ama la solitudine, il silenzio, che quando sta provando troppi sentimenti tutti insieme tende ad isolarsi perché non capisce più niente e si spaventa. Perdendo i genitori ha imparato ad apprezzare il silenzio e tutto ciò che può regalare, a custodirlo con cura e amare davvero la solitudine. Lei adora perdersi nei suoi pensieri, viaggiare con la mente e passare del tempo da sola, in silenzio. Ashley è stata genitore di se stessa e lo sarà sempre. Ha una personalità davvero molto forte, un rispetto verso se stessa che non tutti hanno. Essendo cresciuta immersa nel dolore si è costruita questo scudo che le ha permesso di amare se stessa prima di qualsiasi altra cosa. Lei sa che cosa significa sentirsi soli e ha trovato nella solitudine la sua forza, ha fatto del suo dolore la sua arma per alzarsi in piedi e, concedimelo, non è da tutti. Lo so che a volte non sembra e che da l’impressione di essere cattiva con noi, ma in realtà ci ama tantissimo e farebbe qualsiasi cosa per noi. È egoista, un po’ meno di Cody, ma riesce a mettere il nostro bene a livello del suo. Cioè non so se mi sono spiegato ma è come se noi fossimo tutti dentro di lei, come se io o Jake o Erika o Cody fossimo parte di lei e ci portasse sul palmo della mano tanto quanto porta se stessa su quel palmo. Quando sto con lei, quando mi abbraccia, mi sento come se fossi a casa, al mio posto. È davvero preziosa, è una delle mie migliori amiche e vorrei che sorridesse sempre, per questo tendo sempre un po’ a portare il sorriso quando c’è lei. Perché la conosco meglio di ciò che voi immaginiate, in un modo così profondo che penso di conoscere meglio lei di me stesso quasi. Una persona come Ash è difficile da non amare, quasi impossibile perché sacrificherebbe tutto per le persone che ama. Sono tanto fiero di lei e di averla nella mia vita, colora i miei giorni con le sue risate.
Cody invece è più egoista, molto di più. Lui è quel tipo di persona che non nasconde i suoi sentimenti, mai, puoi leggerlo benissimo a prima vista, come lo vedi lui è. Non si nasconde dietro strane maschere, non fa il misterioso e non gira mai attorno alle cose, se vuole una cosa va e se le prende e fa di tutto per averla, non si arrende, mai. Il suo egoismo l’ha portato fin qui e sono contento che lui sia riuscito a realizzare tutti i suoi sogni, avrà sempre il mio sostegno e la mia ammirazione. Personalmente non ce l’avrei mai fatta a fare ciò che lui ha fatto, quindi lo stimo sotto questo punto di vista. Il problema è che questo suo egoismo a volte lo intralcia, come hai visto adesso con Ash. Discuteranno e lei gli dirà che pensa sempre a se stesso e dovrebbe pensare un po’ di più a noi, ma lui le risponderà che è solo grazie a se stesso se ora stanno insieme. Ed è vero, è la pura verità, stanno insieme perché lui ha fatto di tutto per averla. Cody è un sognatore, è un vincitore, è la persona più pura e onesta che io abbia mai incontrato, e ha vinto perché è stato così egoista da continuare a credere nel suo sogno. Ad Ashley piace vivere il momento, lui vuole ricordarlo per sempre. Cody ama fotografare per incastrare la felicità perché sa che sfugge via mentre ad Ashley questo non importa, lei vuole viverla proprio perché sa che è breve come la vita di una rosa.
Insieme sono qualcosa che non ho mai visto, dico davvero, sono la melodia perfetta, la canzone che non smetteresti mai di ascoltare anche se, tantissime volte, la paragoneresti a una canzone triste. Il loro amore li porterà lontano, ne sono sicuro, perché sono così diversi che combaciano alla perfezione e non potrebbero combaciare con nessun altro pezzo di puzzle. Se dovessero chiedermi cosa è l’amore, risponderei senz’altro che sono loro due. Fanno vibrare il cuore.»

 

Chris si alza e mi offre la mano per fare altrettanto: «Se l’intervista è finita e dato che quei due ci impiegheranno un po’ a chiarirsi, ti va di entrare? Ti presento il resto della ciurma.»

Annuisco felice di conoscere Rose, Jake, Erika e tanti altri personaggi che mi hanno fatto compagnia nel corso della loro stessa vita, ma questa è un’altra storia…

 

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