‘Aganta. Racconti di uno spirito greco’ di Spyridon Trousas – recensione

Qualche tempo fa vi parlai in un articolo del blog di una collana a mio avviso molto speciale dal nome Il piacere di scrivere 😍! Eccomi qui pronta ora a parlarvi di una raccolta di racconti curata e pubblicata da questa collana, un mix di italianismi e grecismi per le ambientazioni e i personaggi che l’autore ci fa conoscere e incontrare attraverso le sue parole.

 

Conosciamolo nel dettaglio.

 

Titolo:Aganta. Racconti di uno spirito greco

Autore: Spyridon Trousas

Collana: Il piacere di scrivere

Genere: raccolta di racconti

Caratteristiche: 208 pp.

Trama: Aganta è una raccolta di 10 racconti a temi diversi, in due lingue, greco e italiano. Il tutto è impreziosito dai quadri e dalle opere dell’autore, artista di rilevanza internazionale. Il rapporto tra la Grecia, la Magna Grecia e, quindi, l’Italia, si racconta con trame avvincenti come quella de “Il sogno”, o tra le tinte fosche delle “Ombre”. La prefazione è a cura di Luca Marzano.

 

 

Recensione Tanosa:

 

📕 Entriamo nella trama.

‘Aganta’ è una raccolta di racconti in cui l’autore da’ libero sfogo alla sua fantasia, dando vita a scenari diversi in ogni storia che si incontra scorrendo le sue pagine. I racconti in ordine sono ‘Il sogno’ – un inizio con un incontro che rasenta quasi la realtà, nel leggere si ha la sensazione di essere spettatori di qualcosa di così raro e delicato da dover rimanere in silenzio, quasi in un’atmosfera mistica, per non spezzare quell’idilio. Tutto si avvia con Theofilos che rimane basito davanti ad una bellezza così micidiale da rimanere per un momento senza parole. Non pensate che si tratti del solito colpo di fulmine tra due innamorati, qui di mezzo c’è la magia dell’arte, del momento stesso in cui un freddo blocco di marmo cede il passo al calore di chi è in carne ed ossa.

‘L’isola dei venti’, dove si parte con una descrizione di quello che è il mare, il mare che affonda le sue onde sulle coste della Grecia e unisce anche da lontano questa magnifica terra e l’Italia. I personaggi vengono presentati un tutt’uno con l’ambiente che li circonda: la barca in mare aperto, il suo dondolio, il porto che si allontana… Dove anche il minimo sentore di libertà può trasformarsi in un incubo spaventoso.

Nella raccolta si trovano anche accenni di storia molto interessanti come in ‘Il profugo’ o momenti di solitudine, di pensieri di malinconia mista alla dolce gioia del ricordare il passato in ‘Ombre’. È proprio nella prima pagina di questo racconto che ho trovato alcune tra le mie espressioni preferite della raccolta. Voglio condividerle con voi:

 

[…] Il crepuscolo cedeva con lentezza al buio, come la vecchiaia, pronta a salire sulla barca del traghettatore dell’Ade. […] Si era abituata alla solitudine, aveva per compagnia i ricordi e le lunghe ombre che la luce della lanterna gettava sulle pareti annerite […]

 

Ho trovato poetico e melodioso il modo in cui Spyridon ha trovato il punto di incontro, la giusta melodia malinconica, tra la vecchiaia e la solitudine della signora e la luce della lanterna e le pareti ormai annerite. È come se persino quelle cose che lei aveva visto nella sua vita così tante volte avessero deciso di farle compagnia per tutte le sue età e lei si fosse resa conto di come non fosse mai stata sola: malinconico sì ma persino dolce.

Troviamo poi ‘La rosa’, ‘Il fantasma’ e un ‘Letto di neve’, seguiti da ‘Passione’, e ‘Un bicchiere di…’, tutti racconti intrisi di poesie e con all’agguanto la capacità di far commuovere il lettore come in ‘Spirito greco’ che chiude la raccolta e lascia con l’amaro in bocca e qualche lacrima da asciugare.

 

📕 Le faccine delle emozioni.

Le faccine sono molto felici e sorprese: sono stata felice di poter fare questa lettura perché sento che mi ha dato davvero tanto. Mentre leggevo mi sono sentita trasportata nei luoghi e nei cuori che l’autore descriveva con così tanto fervore. Ho amato la scelta di lasciare per ogni racconto la traduzione greca, quindi la lingua originale, proprio accanto alla traduzione. Vero che non conosco il greco, ma averla lì mi ha fatto sentire ancora più parte di quel mondo che l’autore ha così prontamente descritto.

Ho trovato, inoltre, la raccolta eterogenea per la variazione di personaggi che popolano i vari racconti e anche le sensazioni che ho provato sono state diverse, dall’ammirazione di ‘Il sogno’ alla commozione finale in ‘Spirito greco’.

Altro pregio del libro sono delle note a pié di pagina che si trovano in tali racconti per spiegare ciò che potrebbe rimanere austero e contromettere la perfetta concezione del racconto. Niente è lasciato al caso e trovo che la collana con l’autore e il traduttore abbiano creato un trio capace di creare un prodotto vincente.

Ne consiglio la lettura per ore di piacevole immersione in terre lontane, emozioni anche contrastanti e sogni ad occhi aperti.

 

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