Intervista a Alex Astrid – autrice de ‘Vuoi conoscere un casino?’

Buonasera libromani tanosi,
sono pronta a pubblicare unanuova intervista a un’autrice emergente, Alex Astrid, che mi vede in collaborazione con IO LEGGO AUTORI EMERGENTI, un progetto nato per aiutare gli autori emergenti a pubblicare e a far conoscere le loro storie. Viva la condivisione!

Vi informo anche che il romanzo ‘Vuoi conoscere un casino?’ e tanti altri libri sono acquistabili dal sito Bookshop-letterature d’esordio, il link della pagina Facebook qui. Mi raccomando fateci un salto, anzi più di uno 😍

 

La copertina e la trama:

 

 

Un po’ “Il giovane Holden” e un po’ “I ragazzi del muretto”: “Vuoi conoscere un casino?” è un affresco potente del mondo dei giovani di oggi che vivono alla periferia di una grande città. È la storia di una metamorfosi, di un viaggio. Il viaggio che ogni ragazzo deve affrontare per diventare grande.

 

L’Intervista

 

  • 1. Il tuo romanzo “Vuoi conoscere un casino?”é una parte importante di te, già dalla trama si evince quanto tu sia vicina a quanto ci sia scritto tra quelle pagine. Come mai la scelta di uno pseudonimo?

La risposta può sembrare banale, ma voglio essere estremamente sincera: non mi piaceva il mio vero nome. E ancora non mi fa impazzire. Ho inventato lo pseudonimo Alex Astrid quando ho pubblicato il mio primo romanzo, ‘Guardami’. Al tempo avevo 14 anni e adoravo immedesimarmi nei personaggi dei libri che leggevo… so di per certo di aver preso “Astrid” da Bianca Pitzorno, tuttavia non ricordo esattamente da dove sia nato Alex, diminutivo di Alexandra. Non ho mai usato il mio nome reale sui social, perciò virtualmente per me è sempre esista una Alex e in questa doppia identità mi trovo veramente bene, è come essere due persone in contemporanea.

 

  • 2. Ripercorrendo un attimo la tua pubblicazione, come sei arrivata a vedere il tuo romanzo edito dalla Ciliegio Edizioni?

Ho iniziato a scrivere VCUC a 15 anni, dopo la conclusione di alcuni degli eventi che sono riportati anche nel libro. È stata una stesura molto rapida: in circa tre mesi ho finito l’intero romanzo. Dopodiché ho spedito il manoscritto a parecchie CE, ricevendo diverse risposte positive. Ho vagliato le alternative con l’aiuto dei miei genitori e… abbiamo scelto Il Ciliegio. Con il loro editor ho revisionato il testo, abbiamo preparato la copertina e a giugno 2016 è finalmente uscito “Vuoi conoscere un casino?”

 

  • 3. Sono stata molto fortunata e ti ho incontrata a una fiera di libri, penso tu sia solita partecipare a tali eventi: quanto pensi sia importante per uno scrittore il rapporto diretto con il lettore?

Sì, partecipo alle fiere ogni volta che posso, sia come autrice che come blogger. A esser sincera all’inizio facevo un po’ schifo a intrattenere relazioni con i lettori, perché sono sempre stata piuttosto timida e non ho mai amato parlare troppo in pubblico con la mia erre moscia (anche se in privato sono una gran chiacchierona). Dopo qualche esperienza sono migliorata, tanto che da qualche settimana faccio anche la speaker in “Vuoi conoscere un casino? on air” su Radio People Italy. Il rapporto con i lettori, sia dei miei libri che del mio blog, e con gli ascoltatori è fondamentale. Cerco sempre di coinvolgerli il più possibile in quello che faccio e di ascoltare le loro opinioni: amo i confronti positivi e amo le discussioni costruttive, gli scambi d’opinione e le chiacchiere in generale. Perciò, se avete qualcosa da dirmi o da chiedermi, non esitate mai a farlo 😉

 

  1. ‘Vuoi conoscere un casino?’ é stato – credo – un grande sfogo per te. Come ti sei sentita una volta messa la parola ‘fine’?

 

Distrutta. E libera. Felice. E disperata.
Scrivere questo libro è stato veramente liberatorio, ma allo stesso tempo è stata una grandissima sofferenza. Ho cercato di concentrare in quelle pagine tutte le mie emozioni, tutto ciò che scombussolava e mi tormentava. Una volta finito non avrei mai voluto rileggerlo, avrei voluto chiuderlo in un cassetto per non riaprirlo mai più. Per fortuna non l’ho fatto.

 

  1. Consiglieresti la scrittura come metodo catartico? Un po’ come lo é stato per te…

 

Certo, sempre. Consiglio la scrittura sempre. Per sfogare le emozioni è perfetta, ma anche per schiarirsi le idee, per mettere ordine nella propria vita. Fissare un pensiero sulla carta lo rende più limpido e, in un certo senso, eterno. Dico “sulla carta” perché secondo me è sempre meglio iniziare dai fogli, per poi passare al pc una volta che le nostre idee si sono fatte più precise. Personalmente io amo le lettere e ne scrivo una ogni volta che ne ho l’occasione, così come tengo un diario in cui annoto i particolari delle mie giornate e racconto le mie esperienze. Non potete immaginare la tranquillità che mi portano questi gesti dopo le giornate più pesanti…

Conclusione? Più scrittura per tutti!

 

Vorrei ringraziare Alex e il progetto IO LEGGO EMERGENTI per permettere a noi blog di conoscere sempre nuovi autori emergenti e, ovviamente, i loro romanzi. Anche nel caso di questa intervista, al momento della sua pubblicazione, non ho ancora letto ‘Vuoi conoscere un casino?’, ma spero di poterlo fare al più presto essendo nella mia wish list da un po’.

E voi che cosa mi dite? Lo avete letto o vorreste farlo?

 

Alla prossima 😘

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